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Castrovillari, operazione "Nerone": tutti condannati

Un gruppo riconducibile al territorio di Cassano allo Ionio aveva messo a ferro e fuoco la città ai piedi del Pollino per estorcere denaro ai commercianti

Pubblicato il: 14/07/2020 – 10:18
Castrovillari, operazione "Nerone": tutti condannati

CASTROVILLARI Tutti condannati i sei imputati accusati di aver messo a ferro e fuoco la città di Castrovillari con l’intento di riscuotere con atti intimidatori ed estorsioni somme ai commercianti della città ai piedi del Pollino. Dopo nove ore di camera di consiglio il gup Luca Colitta ha emesso la sentenza conclusiva del processo di primo grado, celebrato con rito abbreviato, per il “sacco” di Castrovillari. Accogliendo parzialmente le richieste del pm Simona Manera, il gup ha condannato i sei imputati coinvolti nell’inchiesta “Nerone” a pene comprese tra 2 anni e 8 mesi e poco più di 4 anni e 5 mesi. Queste nel dettaglio le pene inflitte dal gup: Francesco Bevilacqua 4 anni ed 3.200 euro di multa e in più 5 giorni di arresto (il pm aveva invocato la condanna a 7 anni e 4 mesi); Cosimo Abbruzzese 4 anni, 5 mesi e 10 giorni di reclusione e 2.000 euro di multa (la richiesta dell’accusa era stata di 6 anni e 8 mesi, per gli altri quattro imputati il pm aveva chiesto la condanna a 5 anni e 3 mesi); Francesco Abbruzzese 3 anni e 8 mesi di reclusione e 1.800 euro di multa; Fabiano Falcone 3 anni e 4 mesi di reclusione e 2.800 euro di multa; Salvatore Lione 2 e 8 mesi di reclusione e 2.400 euro di multa; Francesco Cavaliere 3 anni e 6 mesi di reclusione e 3.000 euro di multa.
Il gruppo che ha consumato i reati a Castrovillari ma che di base è riconducibile al territorio di Cassano Allo Ionio, è ritenuto responsabile dei reati contestati nei capi d’imputazione che a vario titolo riguardano episodi di estorsione in concorso, tentata estorsione e danneggiamento. Gli imputati sono stati difesi dagli avvocati Luca Donadio, Rosetta Rago, Cesare Badolato, Francesco Guglielmini, Nicoletta Grandinetti, Rosetta Praino e Daniela Grisolla, che ieri mattina hanno avuto il tempo per le ultime repliche prima della sentenza. Il gup inoltre ha disposto la confisca e la distruzione dell’arma e delle munizioni sequestrate, della sostanza stupefacente rinvenuta dai carabinieri ad eccezione dei telefoni cellulari, per i quali è stato ordinato il dissequestro e la restituzione ai legittimi proprietari.

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