CATANZARO Il processo “Sangue infetto” si è concluso in appello con una sentenza di condanna ed una di assoluzione. I giudici del tribunale di Catanzaro si sono pronunciati su gli ultimi due medici sui quali pendeva il giudizio per la morte del settantacinquenne Cesare Ruffolo avvenuta nell’estate del 2013 dopo una trasfusione di sangue che si ritiene essere contaminato da un batterio. La sacca di plasma arrivò a Cosenza, spedita dall’ospedale dall’ospedale di San Giovanni in Fiore, dove il centro trasfusionale era diretto da Marcello Bossio, in appello, condannato a due anni per omicidio colposo. Pena che aveva commiato anche il tribunale di Cosenza. Assolto, invece, Osvaldo Perfetti, direttore medico del presidio unico dell’Annunziata che nel primo grado di giudizio venne condannato a 7 mesi di reclusione.
Il procedimento, in origine, vide coinvolto anche dottore Luigi Rizzuto, direttore all’epoca dei fatti del nosocomio di San Giovanni in Fiore. Il dirigente medico venne assolto dal tribunale di Cosenza in composizione collegiale presieduto dal giudice Ianni, con a latere i colleghi Granata e Formoso. Il dottor Luigi Rizzuto, difeso dagli avvocati Francesco Chiaia e Gianluca Bilotta, era stato accusato di omicidio colposo e lesioni personali colpose gravi. La sentenza di assoluzione non fu appellata ed è passata in giudicato. (mi. pr.)
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