REGGIO CALABRIA Prorogato per sei mesi lo scioglimento dell’Azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria. A deliberarlo il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, «in ragione – si legge in una nota di Palazzo Chigi – della necessità di proseguire l’opera di risanamento dagli accertati condizionamenti da parte della criminalità organizzata, a norma dell’articolo 143 del Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali (decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267)».
IL M5S: «I COMMISSARI HANNO FALLITO» «È significativa la proroga dello scioglimento dell’Asp di Reggio Calabria da parte del Consiglio dei ministri. Il governo ha confermato il livello di attenzione sulla sanità calabrese, che va rilanciata a partire dalla legalità». Lo affermano, in una nota, i deputati M5S Giuseppe d’Ippolito e Paolo Parentela, che osservano: «Tuttavia, come già aveva evidenziato il collega del Movimento 5 Stelle Francesco Sapia, occorre sostituire al più presto i commissari dell’Asp di Reggio Calabria, che non hanno affrontato a modo l’emergenza Covid, addirittura “scappando”, né i vecchi e purtroppo permanenti problemi gestionali, organizzativi, contabili e assistenziali dell’azienda». «Pertanto ci appelliamo al ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, perché provveda alla nomina di nuovi commissari, date – concludono i D’Ippolito e Parentela – le pesanti criticità che ancora si riscontrano nell’Asp di Reggio Calabria, confermate dalla recente relazione del commissario alla Sanità regionale, Saverio Cotticelli, in cui si certifica il fallimento assoluto dell’attuale commissione straordinaria aziendale, che non ha ratificato i bilanci dal 2013 al 2018 e addirittura aveva chiesto il dissesto dell’ente per scaricare le proprie responsabilità».
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