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Bunker per nascondere una piantagione di droga nel Reggino, in manette padre e figlio – VIDEO

I due, originari di Taurianova, sono ritenuti responsabili di coltivazione e detenzione di stupefacenti oltre che di furto aggravato di energia elettrica. Sono stati scoperti dai carabinieri nel co…

Pubblicato il: 17/07/2020 – 8:55
Bunker per nascondere una piantagione di droga nel Reggino, in manette padre e figlio  – VIDEO

TAURIANOVA Due persone, padre e figlio, sono state arrestate dai carabinieri delle Stazioni di San Martino di Taurianova e di Taurianova, nel Reggino, insieme ai colleghi Cacciatori dello Squadrone Eliportato di Vibo Valentia. Gli arrestati sono Marco Recupero, 33enne di Taurianova, noto alle forze dell’ordine, e il padre Salvatore Recupero, 62enne. I due sono ritenuti responsabili in concorso dei reati di coltivazione e detenzione di sostanza stupefacente del tipo marijuana e furto aggravato di energia elettrica. I militari, sospettando che i due arrestati coltivassero sostanza stupefacente, hanno effettuato una perquisizione in una loro proprietà rurale di Taurianova, ben protetta da muri perimetrali e da un professionale sistema di videosorveglianza. Oltre a sequestrare buste con marijuana già essiccata, due piante di cannabis alte circa 80 centimetri e vari strumenti di pesatura e preparazione della sostanza trovate in superficie, i carabinieri hanno notato una botola che portava in un sotterraneo.
Scesi di qualche metro attraverso l’apertura con una scala improvvisata e superata una porta in ferro, i militari si sono trovati davanti a una sofisticata piantagione composta da 49 piante di canapa con una altezza di circa 80 centimetri l’una, in pieno stato vegetativo, con annesso impianto di ventilazione, illuminazione, aerazione e irrigamento automatico, nonché costosi dispositivi di temporizzazione. Le pareti erano coperte anche da alluminio per mantenere la temperatura e le condizioni interne ottimali. Una sorta di “bunker” dove però non era nascosto un latitante, come spesso avviene nel Reggino, ma cresciuta una piantagione di marijuana ad alta produttività. Le piante, lo stupefacente e tutti i dispositivi rinvenuti sono stati sequestrati, e la sostanza sarà sottoposta ad analisi tossicologica. Se immessi sul mercato illegale, i numerosi chili di marjuana potenzialmente prodotti e venduti al dettaglio al grammo, avrebbero fruttato diverse decine di migliaia di euro. L’impianto era alimentato abusivamente mediante un collegamento alla rete elettrica pubblica, disattivato da personale tecnico intervenuto. Le perquisizioni sono state estese presso le rispettive abitazioni dove è stato individuato un ulteriore allaccio abusivo alla rete elettrica che alimentava l’abitazione di Salvatore Recupero e un vicino esercizio pubblico di alimenti – panetteria riconducibile a lui. I due quindi, sorpresi nella piantagione e titolari delle forniture di energia elettrica illecitamente utilizzata anche per far crescere le piante, sono stati tratti in arresto in flagranza dai Carabinieri della Compagnia di Taurianova. Il trentenne è stato condotto in carcere, mentre il padre ristretto ai domiciliari fino al giudizio di convalida, a seguito del quale, il Giudice del Tribunale di Palmi ha convalidato gli arresti e confermato il carcere per il più giovane e gli arresti domiciliari per l’altro.

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