CATANZARO «Il nostro amato arcivescovo Vincenzo Bertolone, nel suo messaggio di San Vitaliano, ha tracciato per la nostra città un percorso difficile e delicato, ma probabilmente obbligato. Un percorso che si lascia alle spalle la rassegnazione per una città “stanca, divisa e sofferente” e guarda invece, con speranza, al futuro. “Oggi – ci dice il nostro arcivescovo metropolita – serve un grande progetto di sviluppo della città, la riscoperta di una identità perduta, un grande processo di aggregazione delle migliori risorse tra la nostra gente per un processo di rinascita di obiettivi strategici di rigenerazione urbana”». Così Ivan Cardamone, assessore alla Cultura e Patrimonio della città di Catanzaro.
«Le riflessioni, come sempre profonde, di monsignor Bertolone sono evidentemente ispirate dalla difficile fase del dopo Covid che sta acuendo le difficoltà, soprattutto di ordine economico, del nostro tessuto sociale. C’è bisogno – continua Cardamone – del progetto, c’è bisogno di andare oltre la normalità e l’ordinarietà, c’è bisogno di idee innovative, c’è bisogno di uno sforzo collegiale. Nessuno, nemmeno il più abile degli amministratori, può sperare di fare tutto da solo. C’è bisogno di umiltà, di condivisione, di capacità di ascolto».
L’assessore dice di trovare «una straordinaria assonanza tra le parole illuminanti del nostro arcivescovo e le cose che ci stanno dicendo, in questi giorni, le decine di catanzaresi illustri che stanno facendo pervenire con entusiasmo commovente il loro contributo di idee per la Catanzaro del dopo Covid».
«C’è la sensazione che niente potrà essere come prima. Sia chiaro: tanto lavoro positivo è stato fatto in questi anni dalle varie Amministrazioni. Sarebbe sbagliato formulare giudizi negativi. Non si potrà prescindere, in futuro, dalle conquiste raggiunte e dalle realizzazioni costruite. Bisognerà però avere il coraggio di gettare il cuore al di là dell’ostacolo. Compito che non può spettare a singoli protagonisti, piuttosto deve spettare ad un “brain trust”, un gruppo largo di cervelli e di risorse che possa disegnare la Catanzaro del futuro, senza barriere ideologiche».
La cultura, la formazione, l’istruzione – conclude Cardamone – sono i perni da cui non si può prescindere per la costruzione del “grande progetto” a cui fa riferimento il nostro Arcivescovo.
Non è un caso che monsignor Bertolone sia l’iniziatore della causa di beatificazione di Cassiodoro, il ministro illuminato di Teodorico, fondatore a Squillace del Vivarium, quella che viene considerata la prima Università della storia europea. Cassiodoro era l’alfiere della cultura e del dialogo. E’ la strada che ci indica oggi il nostro Arcivescovo».
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