CATANZARO Ventotto persone rinviate a giudizio e 23 ammesse al rito abbreviato. È questa la decisione del gup Barabara Saccà in merito agli imputati coinvolti nel procedimento “Acquamala” relativo a un intenso spaccio di droga da parte delle famiglie rom crotonesi. Secondo l’accusa la famiglia Manetta comprova la droga e aveva rapporti con la famiglia Abbruzzese di Catanzaro, con la famiglia Mannolo di Cutro, con la famiglia Scerbo/Tarasi di Isola Capo Rizzuto e con la famiglia Raso/Luccisano di Rizziconi.
Il processo con rito ordinario avrà inizio il prossimo 15 ottobre davanti al Tribunale penale di Crotone. Nell’aula bunker di Catanzaro si terrà, a partire dal 7 ottobre, il rito abbreviato.
Stando a quanto appurato dall’inchiesta, il compito di tenere i conti delle attività messe in campo dagli “zingari” era stato affidato a Roberta Manetta, figlia di Cosimo, considerato dagli inquirenti della Direzione distrettuale antimafia e dai carabinieri che hanno svolto le indagini, la mente dell’organizzazione. L’operazione “Acquamala” – il termine scelto perché si contrappone ad Acquabona, nome del quartiere dove risiede la comunità Rom crotonese – è stata condotta il 23 ottobre 2019 dai militari del Comando provinciale di Catanzaro e coordinata dai pm della Dda Domenico Guarascio e Paolo Sirleo. Le indagini, avviate nel 2015 e concluse nel 2017, hanno consentito di smantellare l’organizzazione che, nell’attività di spaccio, utilizzava anche minori, uno dei quali è stato fermato in flagranza di reato. A Crotone lo spaccio avveniva principalmente davanti alle scuole superiori che si trovano proprio nel quartiere Acquabona. In quel quartiere, infatti, ci sono il Liceo scientifico, la Ragioneria e l’Ipsia. I destinatari della droga ovviamente non erano solo gli studenti, ma venivano dall’intera città pitagorica e da molti altri paesi della provincia. L’operazione “Acquamala” non ha interessato solo il territorio di Crotone, ma è stata estesa a Catanzaro, Cosenza, Reggio Calabria e Bergamo. Nel collegio difensivo gli avvocati Gregorio Viscomi, Mario Nigro, Luigi Falcone, Paolo Colosimo, Roberto Coscia, Enzo De Caro, Mario Prato, Salvatore Rossi, Giovanni Staglianò, Aldo Truncè.
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