CATANZARO «Un luogo di lavoro che si presenta in condizioni invivibili, i bagni uno schifo, sporchi incrostato ed inoltre pieni di insetti e blatte, docce al limite della “scabbia” da pigliare davvero malattie. I dormitori sporchi e piene di polvere, materassi “impulciati”, pulizie al ribasso e lavoratori nella cloaca più assoluta.
Spogliatoi dove il personale colloca i dispositivi individuali di protezione, al limite della visione umana, armadietti intrisi da scoli dei servizi derivanti prevalentemente dal metabolismo umano e dai servizi igienici del piano superiore di una rilevanza e pericolosità igienico/sanitario allarmante». Questa la denuncia del Coordinamento provinciale dell’Usb di Catanzaro e che riguarda, nello specifico, la sede del Comando provinciale di Catanzaro e il distaccamento di Sellia Marina.
«Se fossimo in un paese civile – scrive in una nota Antonio Jiritano – sarebbe da ordinanza contingibile ed urgente, purtroppo con i dirigenti che ci ritroviamo con orecchie e occhi foderati siamo a limite di malattie infettive. Non ci ammaliamo per l’esposizione negli interventi di soccorso ad agenti velenosi contaminati batteriologici, ma a Catanzaro periamo al rientro nella nostra sede! Tre colori di acqua: per mangiare, per bere e per lavarsi, questa è l’acqua che scorre dai rubinetti della caserma da tempi immemorabili».
«Cittadini – scrive – scusate se leggendo vi ho allibiti, ma siamo i soccorritori di Catanzaro quelli che ad ogni chiamata diventano il vostro braccio operativo su ogni difficoltà su ogni intervento di soccorso, e ci fanno vivere in una discarica. Ma metteremo presto fine perché di questa denuncia corredata per bene ne presenteremo una copia in procura con la richiesta di sequestro della struttura di Catanzaro e di quella di Sellia, dove viene pagata un fitto per stare nella cloaca, e soprattutto questo vuole essere il nuovo biglietto da visita al neo Prefetto di Catanzaro, perché sappia lo stato di salute del soccorso nella provincia».
«In che condizioni igieniche sanitarie vivono i vigili del fuoco – scrive ancora – dove peraltro dovrebbe esserci un dirigente a capo della struttura provinciale che a questo punto riteniamo diriga non un luogo di lavoro ma una cloaca. Da vergognarsi! Anche perché è stato oggetto di numerosissime segnalazioni, facendo orecchie da mercante.
Eventuali disservizi o impossibilità di garantire il soccorso per sopraggiunti problemi alla salute dei lavoratori, saranno oggetto di denunce penali come previsto dalla legge, per responsabilità personali del datore di lavoro».
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