"Overture", torna in libertà la presunta custode della droga

CATANZARO Il Tribunale del Riesame di Catanzaro, presidente Valea, ha annullato l’ordinanza cautelare emessa dal Gip distrettuale di Catanzaro nei confronti di Giuseppina Carbone, ritenuta la custode di decine di chilogrammi di cocaina ed hashish nell’ambito della maxi-inchiesta denominata “Overture”, che ha portato, lo scorso mese di giugno, alla cattura, nel territorio cosentino, di quindici persone
Per i Giudici del Riesame di Catanzaro, la donna non è partecipe dell’associazione per delinquere finalizzata al narcotraffico.
La rivisitazione della posizione processuale della Carbone ne ha determinato l’immediata rimessione in libertà, permanendo il solo obbligo di dimora nella provincia di Cosenza per due residui episodi di detenzione a fini di spaccio di stupefacente, però estranei a qualsiasi contesto associativo.
Nell’ordinanza cautelare, il Gip di Catanzaro, su richiesta della Procura distrettuale antimafia, aveva proceduto all’arresto della Carbone in quanto ne aveva evidenziato il delicato ruolo all’interno dell’associazione, ossia la custode di rilevanti quantità di stupefacente, in particolare cocaina, e per decine di chili, occultate all’interno della propria abitazione. Detenzione che il Gip di Catanzaro aveva ritenuto non occasionale bensì espressione di una collaborazione prolungatasi per diversi mesi, così ritenendo che la donna si fosse offerta di prestare il proprio apporto in favore del sodalizio sin dal gennaio 2018. A carico della Carbone, numerose intercettazioni ambientali e telefoniche oltre che il precedente arresto, nel 2018, sempre per fatti concernenti la detenzione di dieci chili di stupefacente. Con la decisione del Tribunale del Riesame la Carbone è stata ritenuta estranea all’associazione. L’indagata è difesa dagli avvocati Roberto Le Pera, Giuseppina Carricato e Luca Le Pera.