CATANZARO «Non mi appassionano i sondaggi, che spesso non c’azzeccano, ma questo, fossi nei panni della Presidente, lo terrei in considerazione. Sta commettendo un duplice errore: si cura troppo del piano politico nazionale, ma non avvince perché, agendo pedissequamente dietro lo scudo di Berlusconi e non irrobustendo la proposta politica di Forza Italia con un forte pensiero meridionalista (essendo la Presidente di una regione del Sud), nel dibattito politico nazionale fa la figura della comparsa. L’altro errore consiste nella incredibile sottovalutazione delle dinamiche politiche, istituzionali, sociali e culturali della sua regione». Il consigliere regionale di opposizione Francesco Pitaro dà un consiglio alla presidente Jole Santelli dopo la pubblicazione della rilevazione Winpoll. Le consiglia di essere più inclusiva (una critica che, in maniera molto soft, è arrivata anche dagli alleati della governatrice). «Può mai incidere – si chiede Pitaro –, e dunque diventare una protagonista del cambiamento identificabile dai cittadini, nelle questioni sul tappeto senza lealmente e proficuamente coinvolgere l’opposizione in Consiglio regionale, le forze sociali e imprenditoriali, il sistema delle autonomie locali, il terzo settore, la Chiesa, le università, le organizzazioni professionali e via aggiungendo? Certo che no!».
«Potrà mai caratterizzare culturalmente la sua Presidenza nello scenario nazionale – continua il consigliere –, se anziché coinvolgere i tanti saperi della Calabria (scrittori, registi, editori, esperti di comunicazione, ecc…), esternalizza (sfiduciando i talenti calabresi) il rilancio della reputazione della Calabria con una logica stucchevolmente circense? Impossibile. Ci pensi bene la Presidente». Pitaro spiega che «nessuno gioisce per l’evidente irrilevanza del suo ruolo. A noi interessa mettere al centro la Calabria, specie in questa positiva congiuntura europea, perciò siamo pronti a fare la nostra parte. Ma è necessario recuperare una visione politica d’insieme, che abbia come presupposto anzitutto il rispetto delle prerogative dell’opposizione in Consiglio regionale fin qui e in più occasioni troppo disinvoltamente violate. Una visione comune sulle più drammatiche emergenze calabresi, per affrontarle insieme e all’insegna di una ritrovata efficienza operativa della Regione, della legalità e della trasparenza amministrativa. Alla Calabria serve di tutto, tranne che una donna sola al comando di una barca che traballa e che invece di guardare avanti si butta il futuro alle spalle».
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