di Luca Latella
CORIGLIANO ROSSANO Trentacinque milioni di euro. A tanto ammonta il finanziamento intercettato dall’Amministrazione comunale di Corigliano Rossano per il nuovo sistema di depurazione della città.
Si tratta di fondi già stanziati dal Commissario unico nazionale per il coordinamento e la realizzazione degli interventi di collettamento, fognatura e depurazione delle acque reflue urbane, ovvero il Ministero dell’Ambiente, con la progettazione in fase esecutiva.
E non appena si passerà dalle parole ai fatti, la città sarà dotata di una nuova rete fognaria, con due depuratori adeguati alle esigenze, al numero degli abitanti e moderni. Insieme al rifacimento della condotta sottomarina di Sant’Angelo, che dal depuratore sfocia in mare a 150 metri dalla battigia ed i cui lavori si stanno realizzando in questi giorni per terminare fra la fine di luglio e i primi di agosto, Corigliano Rossano risolverà una volta per tutte i suoi problemi con l’ambiente, l’inquinamento del mare, il suo bene più prezioso.
Sarà, dunque, la svolta in tema ambientale per una città che ha sempre sofferto a causa dei piccoli-grandi problemi che gravano sul sistema di depurazione attualmente utilizzato. Ad iniziare proprio dal depuratore di Sant’Angelo, la marina di Rossano, ormai vetusto e non adeguato alle esigenze ed al numero di abitanti. L’impianto sarà rifatto, potenziato e spostato più a monte rispetto alla costa, il che risolverà anche il problema costante del cattivo odore su una porzione di lungomare. Anche il depuratore di Boscarello, a Corigliano, più giovane e di recente adeguamento, sarà ulteriormente riconvertito alle esigenze.
Era ed è il “sogno” di Flavio Stasi, sindaco ambientalista, dopo 40 anni nei quali gli interventi al sistema di depurazione delle acque reflue sono stati pressoché inesistenti, sia su una sponda del fiume Cino che sull’altra. E dopo anni ed anni di “scie” di colore scuro che di tanto in tanto fanno capolino sui 38 chilometri di costa comunali.
A lavori quasi conclusi della condotta sottomarina di Sant’Angelo, il cui colpo di grazia è stato inflitto dall’alluvione del 2015, ai progetti per il nuovo sistema di depurazione per 35 milioni, l’ultimo tassello della pianificazione per la tutela ambientale del territorio, manca solo il progetto per il disinquinamento del Crati, al quale l’Amministrazione comunale sta già lavorando.
Somme che il primo cittadino è riuscito a farsi quasi duplicare, rispetto alle prime ipotesi di stanziamento, ferme a dieci anni fa. (l.latella@corrierecal.it)
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