Ce ne eravamo già occupato quando lasciò Londra per tornare in Calabria. E la notizia fece il giro d’Italia.
Il bilancio dei primi quattro anni di nuova vita di Lorenzo Pupo, il giovane silano che 4 anni fa lasciò l’Inghilterra dove lavorava, per tornare ad occuparsi dell’azienda agricola di famiglia nei pressi di Camigliatello, in condizioni di semi abbandono.
«Ad un certo punto me ne sono pentito, mi sono trovato in notevole difficoltà, dovendomi scontrare con un clima impazzito e con la burocrazia che toglie ogni speranza».
Tuttavia Lorenzo resiste, stringe i denti, mette in moto il vecchio trattore di oltre 50 anni, coltiva patate, un po’ di grano, ripulisce la terra, mette ordine all’azienda. Siamo in zona Aceretto, si vede il lago Cecita in basso e in tutta la sua bellezza. A 1400 mt sul livello del mare tutto e bello ma tutto è anche complicatissimo.
Resiste Lorenzo, resiste e combatte.
Sono andato a fargli visita. Il campo delle patate è bellissimo: 5 ettari della pregiatissima patata della Sila Igp, poi ci sono 4 ettari di grano, poi il frumento.
Lorenzo ora vede un po’ di luce: «Va meglio, ma è stata durissima. Sono un po’ più ottimista. Ho comprato qualche vitello, penso di organizzare una stalla e magari anche un laboratorio per trasformare i frutti della mia terra».
Piano piano sta realizzando un sogno, nonostante i freni tirati dalla burocrazia: il primo anticipo dei fondi del Psr arriva ora, dopo oltre tre anni di attesa.
È una gioia vedere un angolo di paradiso così trasformato, così bello. Tutto comincia a prendere forma. Tutto sembra più rigoglioso.
Lorenzo è felice, ora la segue la fidanzata in questa sua avventura, mentre gli anziani genitori sono sul posto per seguirlo e sostenerlo da sempre.
Lasciare Londra per tornare a lavorare la terra in Calabria può sembrare una follia.
Ma può anche trasformarsi in un sogno che si può realizzare.
*Giornalista, già parlamentare
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