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«Persi 18 milioni per l'edilizia scolastica. Amministrazione di Corigliano Rossano bocciata»

I cinque progetti presentati a marzo non sono stati ammessi dalla Regione. L’ira delle opposizioni consiliari. Promenzio: «Giunta sempre più politicamente inadeguata». Udc, Cci, Lega: «Imbarazzanti»

Pubblicato il: 23/07/2020 – 20:12
«Persi 18 milioni per l'edilizia scolastica. Amministrazione di Corigliano Rossano bocciata»

CORIGLIANO ROSSANO Con una mano prende, con l’altra dà. A Corigliano Rossano è giornata dedicata ai milioni (di euro). E se da una parte l’Amministrazione comunale è stata capace di intercettare 35 milioni per un nuovo sistema di depurazione, dall’altra è riuscita a perdere poco meno di 18 milioni di finanziamenti per l’edilizia scolastica.
I cinque progetti erano stati presentati a marzo e riguardavano la messa in sicurezza e riqualificazione dell’edificio polifunzionale “Porta di ferro” a Rossano per un valore di oltre 3 milioni di euro; gli interventi nella scuola di Piragineti a Rossano per 2,76 milioni; l’adeguamento sismico della scuola “Tieri” a Corigliano per 3,2 milioni; la demolizione e la ricostruzione della scuola “Ariosto” a Corigliano per 1 milione e la manifestazione di interesse per la realizzazione di scuole innovative alla Erodoto” a Corigliano per 7,7 milioni di euro.
Totale? 17,7 milioni circa di finanziamenti non ammessi come riporta il Bollettino ufficiale della Regione, nell’ambito della programmazione triennale 2018-2020. Sull’argomento sono intervenuti un po’ tutti i gruppi consiliari di opposizione.
«GIUNTA SEMPRE PIÙ POLITICAMENTE INADEGUATA» Per Gino Promenzio, capogruppo di Civico e Popolare, «drammatica è la situazione nei plessi di San Nico e Cantinella. Le famiglie di Mandria del Forno, esasperate, diffidano legalmente il sindaco. I bambini dell’“Ariosto” non sanno se e dove inizierà il loro anno scolastico.
Le cinque bocciature rappresentano «un altro flop – aggiunge Promenzio – che arricchisce il medagliere di insuccessi di questa amministrazione. Tutti bocciati i progetti di Stasi presentati a marzo ed intanto, i cittadini continuano a pagare fitti considerevoli a privati».
«Incapacità di chi ha progettato o di chi ha valutato?», si chiede ancora il leader di C&P «o semplicemente inettitudine politica di chi amministra?» A cinquanta giorni dalal riapertura delle scuole, termina Promenzio, «ci chiediamo quando e se partiranno i lavori e soprattutto quando finiranno. Ci chiediamo se i bambini di Corigliano Rossano potranno iniziare (tutti) il nuovo anno scolastico con i coetanei del resto d’Italia, il 14 settembre. E anche fino a quando la Città dovrà subire questa incapacità manifesta di amministrare».
«LA CITTÀ È UNA BABELE INFINITA» Sulla bocciatura intervengono anche i consiglieri comunali Adele Olivo de “Il Coraggio di Cambiare l’Italia”, Vincenzo Scarcello, Raffaele Vulcano e Gennaro Scorza dell’Udc e Costantino Baffa della Lega.
«Ormai Corigliano Rossano – sostengono in una nota – è una babele infinita dove accadono le cose più assurde. E non ci riferiamo solo allo stato manutentivo ordinario in cui versa ogni angolo del nostro comune perché sarebbe come sparare sulla Croce Rossa. Qui manca proprio l’Abc, mancano i fondamentali di una programmazione basilare. Lavori in mare che vengono eseguiti in piena estate, bandi di gara che vengono pubblicati e poi ritirati, assunzioni di nuovo personale che prima si annunciano e poi non si fanno, spostamenti cervellotici di uffici. Tutto questo mentre si perdono di vista le cose essenziali, mentre il Comune ha le casse piene di soldi (21 milioni di euro trasferiti dallo Stato in appena 6 mesi) e non è dato sapere come vengono spesi, considerato che ovunque ci si volti si vedono solo macerie».
Secondo i cinque si è davanti ad una «situazione a dir poco imbarazzante. Stasi dia conto alla città, pubblicamente se ne ha coraggio, di come sta gestendo la cosa pubblica. Riempirà ancora le piazze, ne siamo certi, ma questa volta, più che contare quanti ce ne saranno ad applaudirlo, bisognerà rilevare quanti ce n’erano e oggi non ci sono più perché delusi profondamente da questa pantomima politica che è stata messa in piedi da una maggioranza che inizia a perdere entusiasmo e presto, crediamo, anche qualche pezzo». (lu.la.)

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