LAMEZIA TERME Quando Arturo De Felice arrivò al timone di Sacal, qualcuno parlò di “decollo” per gli stipendi del management della società che gestisce gli aeroporti calabresi. Trovare una nuova metafora è complicato, ma di sicuro si vola a cifre mai toccate prima. Se l’ex prefetto toccò quota 100mila, quasi triplicando lo stipendio del proprio predecessore (36mila euro), l’esperienza e le capacità di Giulio De Metrio costeranno ai soci circa 240mila euro. Lo ha deciso l’assemblea dei soci nella riunione che ha segnato l’insediamento del nuovo consiglio d’amministrazione, arrivato dopo le dimissioni di De Felice e il cambio di colore politico della giunta regionale.
La scelta del manager di Nardò, che ha una grande esperienza nel settore dei trasporti e della logistica, è arrivata qualche settimana fa, preceduta da rumors che ne tracciavano l’identikit, divenuto ormai un classico: non calabrese, alto profilo, esperienze di livello nazionale. Il solco è quello già segnato dalle scelte di Maurizio Borgo e Francesco Bevere, rispettivamente segretario generale e dg del dipartimento Tutela della Salute. Bevere, in particolare, ha ottenuto un bonus aggiuntivo di 45mila euro rispetto allo stipendio base da direttore generale. Vale, dunque, per le scelte di Jole Santelli, il messaggio che la qualità si paga e, di solito, non sta in Calabria.
De Metrio, comunque, stando a fonti accreditate, avrebbe almeno un solido contatto non troppo distante dalla sede della Sacal. La vicinanza tra il nuovo presidente e il sindaco di Catanzaro Sergio Abramo non è un mistero. Ne riferiscono ambienti politici e la testimonia anche la reazione del primo cittadino alla nomina formalizzata da qualche tempo. Per Abramo, Santelli «non poteva scegliere un manager migliore» di De Metrio, la cui nomina segna «per la prima volta», l’arrivo «al vertice di un ente fondamentale per la Calabria» di «un vero esperto di trasporti, che porterà alla Sacal idee chiare e produttive». E potrà contare su uno stipendio di prim’ordine. Nulla a che vedere con le cifre per le quali finì nel mirino dei sindacati quando era Chief operating officer di Sea spa. Fu “accusato” di guadagnare 829mila euro lordi l’anno. Quasi 600mila euro in più dello stipendio riservatogli da Sacal. Eppure il “decollo” di cui fu protagonista De Felice oggi sembra una bazzecola. (ppp)
x
x