ROMA «Condanno fortemente l’immagine che viene data degli agenti della Polizia di Stato nel video clip della canzone “Beretta”. Uomini e donne servitori della Stato, che hanno prestato giuramento di fedeltà alla Nazione e alle sue leggi e che ogni giorno sono al servizio dei cittadini non possono essere dipinti come corrotti e pronti ad infrangere e non a rispettare le leggi». È quanto dichiara Luca Andrieri segretario del sindacato di Polizia Libertà e Sicurezza dopo la pubblicazione del video clip del rapper Massimo Vannetti in arte “Massimo Pericolo”. «Seppur nel testo non si menzioni mai la parola Polizia le immagini sono inequivocabili. La divisa che indossiamo con spirito di sacrificio e abnegazione è usata dall’artista in modo del tutto inappropriato. Dare alle persone e soprattutto alle giovani generazioni l’impressione di essere “agenti corrotti” non è quello per cui quotidianamente lavoriamo. Nel video – prosegue ancora Andrieri – il protagonista della canzone acquista armi con soldi frutto di spaccio da sostanza stupefacente e cosa ancora più grave utilizza un veicolo della Polizia di Stato, con su scritto sulla portiera “Pericolo”. Capisco che è un modo per evocare il suo nome d’arte ma per le forze di Polizia è qualcosa che non può essere in nessun modo accettato». «Dobbiamo tutelare la nostra immagine e per questo chiedo formalmente al capo della Polizia di Stato, Franco Gabbrielli, che ci fornisca spiegazioni su eventuali azioni da intraprendere a tutela della Polizia – conclude il segretario di Les –. Dispiace che nuove forme d’arte come la musica rap e i video clip divulgati via social, vengono usati in questo caso per accrescere l’avversione contro il nostro lavoro».
x
x