di Alessia Truzzolillo
SALERNO Ha ottenuto la sostituzione della misura cautelare da arresti domiciliari a divieto di dimora in Calabria Francesco Saraco, imputato nel processo, con rito abbreviato, nato dall’inchiesta “Genesi” che punta a svelare una serie di reati di corruzione giudiziaria a carico del giudice (ora sospeso) della Corte d’Appello di Catanzaro, Marco Petrini e di una serie di corruttori che avrebbero agito in concorso con lui.
Dopo gli arresti del 15 gennaio scorso il giudice Petrini, l’ex medico dell’Asp di Cosenza, Emilio Santoro – accusato di fare da tramite tra il magistrato e i corruttori – e l’avvocato Francesco Saraco – che avrebbe tentato una corruzione elargendo denaro e regali di varia natura – hanno deciso di parlare con i magistrati producendo una serie di dichiarazioni anche autoaccusatorie.
Sono loro che – dopo la disposizione del giudizio immediato – hanno scelto il rito abbreviato. Nel corso dell’udienza di venerdì, oltre al divieto di dimora nei confronti di Saraco è stato disposto il permesso a Santoro di poter uscire tre volte a settimana per esigenze personali. Il gup, Vincenzo Pellegrino, inoltre, ha riunito il procedimento penale a carico di Petrini per i fatti relativi alla vicenda che lo vede coinvolto con l’avvocato Marzia Tassone (il giudice avrebbe favorito la Tassone in alcune udienze poiché considerata la sua «amante stabile»).
È stato, inoltre stabilito un calendario delle udienze che prevede il prossimo 11 settembre dichiarazioni spontanee da parte di Petrini, assente venerdì per motivi di salute. Il 25 settembre è prevista la requisitoria con le richieste di condanna da parte del procuratore aggiunto Luca Masini.
Il 12 ottobre è prevista la discussione dell’avvocato Michele Gigliotti, difensore di Santoro e il 29 ottobre quelle degli avvocati, Agostino De Caro e Francesco Calderaro per Marco Petrini e Giuseppe Della Monica e Nico D’Ascola per Francesco Saraco.
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