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Cosenza, il complesso Santa Chiara passa al Mibact. La Civica spera in un futuro migliore – VIDEO

Il protocollo è stato sottoscritto tra il Demanio e il ministero dopo un lungo lavoro di concertazione da parte del sottosegretario Anna Laura Orrico: «E’ il primo impegno che porto a termine per i…

Pubblicato il: 24/07/2020 – 18:16
Cosenza, il complesso Santa Chiara passa al Mibact. La Civica spera in un futuro migliore – VIDEO

di Michele Presta
COSENZA
Per l’occasione la Biblioteca Civica di Cosenza mette l’abito da cerimonia e nel chiostro di Santa Chiara (ripulito dopo secoli giurano i maliziosi) assiste alla sottoscrizione di un protocollo d’intesa che potrebbe stravolgerne la vita, nel senso buono del termine. Sì perché per quello cattivo (le mensilità spettanti alle maestranze) ci sarà ancora da aspettare. La provincia amministrata da Franco Iacucci, fa il suo dovere, lo stesso non si può dire del comune di Cosenza. Le cose non andavano bene quando i conti comunali sembravano essere apposto, con il dissesto la storia (economica) è tutta da riscrivere. Ma tralasciando le note dolenti, con il protocollo d’intesa messo nero su bianco, l’Agenzia del demanio, direzione regionale della Calabria si è impegnata a consegnare in uso governativo il compendio del complesso di Santa Chiara (che oltre alla Biblioteca Civica comprende anche il Museo del Fumetto e un chiostro)  al Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo segretariato regionale per la Calabria. A suggellare il patto, il sottosegretario per i Beni e le attività Culturali Anna Laura Orrico, madrina del ballo delle firme e vero e proprio “deus ex machina” dell’operazione per come hanno spiegato Dario di Girolamo, direttore regionale del demanio e Savatore Patamia segretario regionale per il Mibact. Insieme ai due funzionari hanno sottoscritto l’accordo anche il presidente della provincia Franco Iacucci e l’assessore al centro storico del comune di  Cosenza, Alessandra De Rosa.
IL PATTO DEL RISPARMIO La concessione della struttura al ministero è un momento di transazione, l’obiettivo è fare in modo che la gestione passi completamente all’ente provinciale. «Questo è il primo impegno da sottosegretario che porto a termine per il centro storico di Cosenza – spiega Anna Laura Orrico –. Il Mibact acquisisce l’immobile dal demanio ma adesso inizieremo anche delle attività di riqualificazione delle strutture». I soldi dovranno arrivare dal Cis e dunque a piene mani dai 90 milioni deliberati dal Cipe e destinati alla città vecchia. «Non è stato facile – dice Franco Iacucci – questo è un atto che si inserisce dentro una complessa progettualità che riguarda il centro storico». Per Orrico e Iacucci la valorizzazione è indispensabile per il rilancio delle attività dell’intero immobile. «Serve una strategia comune per dare al tutto il complesso quello che merita». Quando la provincia prenderà pieno possesso della struttura nelle intenzioni non c’è solo l’idea di mettere mano alla struttura ma anche di avviare una nuova stagione di risparmio. Non si dovrà più pagare il fitto al demanio.


L’ACCORDO ECONOMICO  Ma non ci saranno solo gli edifici da ristrutturare, un restyling toccherà anche al debito che la Provincia e la Biblioteca Civica hanno accumulato negli anni. La provincia ha riconosciuto il debito maturato dal 1 aprile 2019 al 24 luglio 2020 e «si impegna – è riportato nell’accordo – per la porzione in uso alla Biblioteca Provinciale e in parte al Museo del Fumento  a corrispondere all’eraro dello stato entro il 30 ottobre del 2020 le indennità di occupazione non ancora iscritte a ruolo oggetto di pagamento da parte della direzione regionale Calabria dell’Agenzia del demanio per l’ammontare di euro 100.098,47». Lo stesso dovrà fare la Biblioteca Civica che «ha riconosciuto il debito pregresso maturato nei confronti dello Stato per l’utilizzo dell’immobile demaniale dal 1 gennaio 1982 al 31 marzo 2019». Entro il 30 giugno del 2022 nelle casse dello Stato, con un piano di rateizzazione delle somme non iscritte al ruolo, dovranno essere pagati «Euro 98.282,24 relativamente al periodo 1 aprile 2019 al 24 luglio 2020» Questo per i debiti non iscritti a ruolo, perché il sommerso è ben più pesante. «Un fardello» dice in modo laconico Franco Iacucci.  «Era un onere troppo grave 7mila euro per provincia e biblioteca sono molti. Ci aiuta molto questo protocollo – conclude Iacucci – abbiamo circa 800mila euro di debiti passati, dobbiamo capire bene come muoverci». (m.presta@corrierecal.it)

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