Riceviamo e pubblichiamo la replica del consigliere comunale di Lamezia, Ruggero Pegna, in merito alla lettera di Vincenzino Ruberto inviata al sindaco, Paolo Mascaro:
Ho letto l’ennesimo intervento del signor Vincenzino Ruberto, sotto forma di lettera al Sindaco. Dire che si tratta di una sorta di canto del cigno, darebbe un’immagine quasi poetica e delicata del tutto impropria alla sua figura e, soprattutto, ad una vicenda dall’immenso squallore. In realtà, sembrerebbe un caso di disturbo ossessivo compulsivo da sindrome del mancato consigliere, per il quale dovrebbe rivolgersi, più che ad un avvocato, ad uno psichiatra.
Per un posto in consiglio comunale, tal Vincenzino ha perso letteralmente bussola, dignità e senso del pudore, qualora ne avesse mai avuti. Credo che un naturale sentimento di vergogna avrebbe dovuto dettargli di chetare il suo bollore da ex ballerino folk o organizzatore di abbuffate. Un consiglio comunale e l’intera Città non possono essere scambiati per una sagra paesana o una scorpacciata tra compari, dove poter toccare ogni punta di volgarità a suon di calici pieni.
Il signor Vincenzino fa affermazioni talmente gravi che, da questo momento, alla luce dell’esito atteso e inevitabile dell’istruttoria degli Uffici e della presa d’atto del Consiglio, saranno oggetto di denuncia alle autorità competenti per diffamazione, calunnia e ogni altre reato che si possa ravvisare nelle sue persecutorie e deliranti dichiarazioni. Ho votato il bilancio in tutta onestà intellettuale, convinto che Lamezia meritasse di guardare al futuro con ottimismo, al di là di posizioni preconcette legate a schieramenti e logiche partitiche. L’illustrazione dell’Assessore Zaffina, precisa, puntuale ed esauriente, non poteva lasciare dubbi ad una scelta di buon senso. Il bene di Lamezia non può essere dipendente da posizioni illogiche o cosiddette “politiche”, manco a dirlo per “partito preso”. Il sottoscritto non ha padroni ma idee e proprie convinzioni, spesso trasversali rispetto agli schemi innaturali e forse superati della politica.
Da quando partecipo a commissioni e consigli comunali, procedo secondo il mio pensiero e la mia coscienza, mai per dover fare opposizione a tutti i costi. Ho una forma mentis costruttiva e positiva. Ho accettato la candidatura per essere utile alla mia città, non per danneggiarla. Non devo fare carriere o difendere interessi personali. Il voto utile a Lamezia, ieri, a mio modestissimo parere, non poteva essere diverso, anche per la gravissima assenza del revisori, mai presenti alle discussioni.
Purtroppo (o per fortuna) in questi giorni sono alle prese con un notevole impegno lavorativo, nell’avvicinarsi di scadenze di bandi e festival, per cui non posso, al momento, concedere altro tempo a questo signore e al suo avvocato. Tuttavia, è necessario rimandare al mittente ogni ulteriore squallido attacco gratuito, ricordandogli che la vicenda si è conclusa con il parere di “insussistenza di ogni debito e della presunta incompatibilità”, ben relazionato da parte del Segretario Generale e del Presidente del Consiglio Comunale, che ne ha preso atto, e suggellato dal voto all’unanimità di tutto il Consiglio Comunale, che ringrazio per la stima e l’aver respinto ogni intimidazione. Il Sindaco, con il quale non c’è mai stata l’inimicizia invocata dal tale, ma semplice competizione elettorale, si è limitato a tirare le conclusioni di una vicenda indecorosa, snocciolando in modo inequivocabile anche la giurisprudenza in materia. Essere arrivato al ballottaggio con un caro amico, è stata per me un’esperienza indimenticabile, frutto innanzitutto di qualità umane di entrambi. Il grave attacco subito per accaparrarsi la presenza in consiglio comunale, potendo subentrare solo al mio posto, si è rivelata pura vigliaccheria e solo falsità, trattandosi peraltro di un mio sostenitore a sindaco del mio stesso partito. Mi auguro che i vertici dell’Udc e dei partiti che mi hanno voluto candidare, pregandomi in tutti i modi, ne prendano atto e rompano il silenzio indecente di questi giorni. L’unico aspetto che mi dice di aver fatto bene ad accettare, oggi mi è chiaro: ogni cittadino onesto e perbene, che si mette a disposizione della Città, può sottrarre un posto a chi persegue esclusivi scopi personali, a danno di tutta la collettività. Lamezia deve guardare ad un futuro diverso e prezioso, che si affranchi dalle logiche che l’hanno defraudata anche della dignità. Ogni risarcimento delle azioni giudiziarie che avvierò sarà destinato a scopi benefici.
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