«L’accordo sul Recovery Fund può essere una grande opportunità per il rilancio del Paese ma anche un pericolo. O la classe dirigente saprà affrontare per bene la spesa di 200 miliardi di euro o il Paese rischia il default definitivo». Lo ha detto il segretario generale della Cgil Calabria, Angelo Sposato, intervenendo al Comitato direttivo nazionale del sindacato. «Per questa ragione – ha aggiunto Sposato – occorre un Piano Marshall per lo sviluppo e il lavoro, capire a chi affidare la gestione dei fondi e il ruolo dello Stato deve essere da regolatore e da facilitatore nella gestione della la spesa. In questo contesto occorre definire una linea strategica di riforme e di politiche industriali nel Paese e nel Mezzogiorno capaci di allocare, convertire, rilocalizzare attraverso una agenzia nazionale, filiere produttive innovative e sostenibili con le partecipazioni pubbliche. Servono politiche di sviluppo e lavoro di qualità, per questa ragione occorre un confronto di merito con il Governo, che a tratti ha mostrato atteggiamenti altalenanti, sulle scelte da effettuare nel Paese con interventi che non siano parcellizzati e fotocopia. Serve un cronoprogramma vero, concreto, da attuare subito, non c’è molto tempo. Il Mes è necessario perché subito spendibile per rimettere in piedi il sistema sanitario pubblico». Secondo Sposato, infine, «un tema che non è stato affrontato sul tavolo europeo è quello della legalità, della presenza delle mafie nel circuito internazionale. La capacità di penetrazione delle mafie, della ‘ndrangheta nei meccanismi produttivi è un pericolo sottovalutato dalle cancellerie europee. Per questa ragione, alla luce dei 700 miliardi di investimenti, occorre ascoltare il grido d’allarme delle Procure antimafia italiane, per istituire una Superprocura antimafia europea».
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