APRIGLIANO «L’Ail (Associazione italiana leucemie) di Cosenza sta conducendo una dura battaglia contro una recente decisione del Commissario ad Acta per il Piano di Rientro dal disavanzo del Ssn della regione Calabria, Saverio Cotticelli, che rischia di pregiudicare fortemente il diritto dei pazienti calabresi affetti da tumori del sangue». È quanto dichiara all’Agi l’avvocato Ornella Nucci, presidente della sezione Ail di Cosenza, che ha proposto un ricorso al Tar contro il trasferimento dell’attività diagnostica ematologica da un laboratorio monospecialistico (l’Unità di Ricerca Biotecnologica che si trova ad Aprigliano), considerato un “fiore all’occhiello” del territorio, al laboratorio analisi centrale dell’Ospedale dell’Annunziata, in ragione di un più ampio progetto regionale di razionalizzazione della rete dei laboratori.
«Nella indisponibilità all’ascolto da parte dei vertici regionali ed aziendali – spiega Nucci – siamo stati costretti a proporre ricorso avverso il decreto commissariale ed oggi viviamo con grande attesa la decisione che dovrà essere adottata al Tar di Catanzaro il prossimo 29 luglio, data nella quale è stata fissata l’udienza cautelare. Ho sempre avuto grande fiducia, anche per la professione che esercito, nella Giustizia e sono certa che il Tar saprà calibrare i contrapposti interessi, valutando con particolare rigore le istanze promosse dall’Ail Cosenza, che, nel ricorso, è supportata anche dal Tribunale dei Diritti del Malato e Cittadinanzattiva. Auspico, infatti, che il bilanciamento dei contrapposti interessi sia in favore dei cittadini calabresi, dei quali, per le ragioni statutarie dell’Ail, rivendico fortemente il diritto ad avere le migliori diagnosi e cure nella loro terra, senza dover migrare altrove».
L’avvocato precisa che l’Ail «non sta combattendo l’azienda ospedaliera» e sottolinea che «il laboratorio serve un bacino di utenza importante e garantisce un certo tipo di diagnosi che il laboratorio centrale non potrebbe garantire nell’immediato».
Secondo Nucci, inoltre, il trasferimento al laboratorio centrale non comporterà un abbattimento delle spese, anzi. «Le spese non stanno diminuendo – sottolinea – ma sono destinate ad aumentare. Nel nostro laboratorio i biologi sono andati avanti con borse di studio che non hanno gravato sui costi e abbiamo avuti conti trasparenti fino all’inverosimile». «L’Azienda Ospedaliera – conclude l’avvocato – ha già dovuto assumere due biologi a tempo indeterminato, acquisire alcune certificazioni, comprare macchinari, poiché quelli impiegati nell’Urb sono di proprietà dell’Ail. Soltanto il laboratorio di Aprigliano in Calabria è in grado di effettuare particolari e costose analisi, che l’azienda ospedaliera deve adesso richiedere in centri extraregionali».
È sceso in campo anche l’Ail nazionale, attraverso il suo presidente, Sergio Amadori. «Senza voler entrare nel merito delle decisioni amministrative – ha affermato Amadori – mi preme evidenziare che l’Unità di Ricerca Biotecnologica fa parte della rete nazionale LabNet sviluppata dal Gruppo Italiano Gimema, un network di laboratori di consolidata e esperienza che funziona come piattaforma di diagnostica avanzata a disposizione di tutti i centri oncoematologici presenti sul territorio nazionale. L’URB è un’eccellenza certificata da enti nazionali e internazionali. Seicento metri quadrati di strumentazioni all’avanguardia, expertise e competenze professionali al servizio dei pazienti calabresi, e non solo. Una realtà fortemente voluta dalla sezione di AIL Cosenza “Fondazione Amelia Scorza”, che non ha risparmiato la messa a disposizione di personale altamente qualificato (biologi sostenuti con borse di studio), indispensabile per coniugare assistenza e ricerca a tutto beneficio dei pazienti affetti da tumori del sangue».
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