Ci ha lasciati uno dei più solidi pilastri – per provare a usare un linguaggio a Lui consono – dell’Università della Calabria, il Professor Raffaele Casciaro, docente nella Facoltà di Ingegneria fin dal 1974 e, soprattutto, Ordinario di Scienza delle costruzioni in quell’Ateneo ininterrottamente dal 1988 al 2013 (anno del suo pensionamento).
Posso senz’altro affermare, non certo per esperienza diretta, ma sulla scorta delle informazioni in mio possesso, avendo a mia volta girato l’Italia (e non solo) per convegni e seminari, che con la scomparsa di Raffaele Casciaro si è spenta una delle più brillanti menti della materia degli ultimi cinquanta anni.
L’Università della Calabria, ma soprattutto le centinaia di ingegneri che in quell’Ateneo hanno conseguito la loro laurea sono debitori del Suo magistero, oltre che memori delle leggendarie situazioni in cui Raffaele soleva, più o meno inconsapevolmente, andarsi a cacciare: dalle lezioni tenute col casco da motociclista, alla pluralità di sigarette accese (allora si poteva fumare in aula, altri tempi), dallo sgabello rotto che diede luogo a una domanda d’esame (supponiamo si tratti di un pilastro sottoposto a carico di punta, disse allo studente, chi scrive testimone), alle intemerate visite, rigorosamente fuori orario, a pizzerie e ristorante dopo infinite ore trascorse davanti al personal computer…
Le colleghe e i colleghi della sua materia lo hanno in mia presenza descritto come una sorta di genio, sempre molto più avanti rispetto a quanto la speculazione scientifica potesse concepire. Ma era anche un uomo di grande sensibilità intellettuale, di grande generosità umana e soprattutto, estremamente ironico e autoironico (prerogativa di pochi docenti universitari) con il quale era piacevolissimo conversare (al mattino al bar o a pranzo alla mensa) sugli argomenti più disparati. Credo di poter dire se che l’Ateneo di Arcavacata abbia un debito incolmabile nei confronti del Prof. Casciaro che meriterebbe di essere ricordato come una delle figure più intelligenti e originali che ha lavorato nell’Università della Calabria.
Ti sia lieve la terra, caro Raffaele e, mi raccomando, verifica subito se dove Ti trovi tutto è stato costruito secondo i dettami che per decenni hai insegnato ai Tuoi allievi!
*Università degli Studi di Brescia
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