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Mala depurazione in Calabria, Ferrara chiede l’ispezione della Commissione Ue

L’europarlamentare 5 Stelle attacca le amministrazioni comunali e regionale sulla gestione dei reflui: «Inutili gli investimenti per rilanciare l’economia se il mare resta inquinato in diversi punti»

Pubblicato il: 28/07/2020 – 12:19
Mala depurazione in Calabria, Ferrara chiede l’ispezione della Commissione Ue

CATANZARO «A cosa servono gli investimenti pubblici per la ripresa post covid-19 se il mare calabrese, importantissima risorsa per il turismo estivo, continua ad essere inquinato in diversi punti». Così l’eurodeputata del Movimento 5 Stelle Laura Ferrara ritorna sulla questione “mala depurazione” denunciata anche dal report di Legambiente.
«La storica campagna di Legambiente dedicata al monitoraggio ed all’informazione sullo stato di salute delle coste e delle acque italiane – continua la Ferrara – ha fatto tappa in Calabria e dei 24 punti monitorati sulla nostra costa, la metà risulta oltre i limiti di legge. Di questi, due sono stati giudicati “inquinati” e dieci “fortemente inquinati”. Nel mirino ci sono sempre canali e foci, i principali veicoli con cui l’inquinamento microbiologico, causato da cattiva depurazione o scarichi illegali, arriva in mare. A questo stato dell’arte pietoso va ad aggiungersi la notizia di qualche settimana fa di una complessa attività di indagine in campo ambientale, numerose le sanzioni per scarichi oltre i limiti consentiti dalla legge, nonché per la mancanza delle relative autorizzazioni.
Nella stessa operazione sono stati eseguiti 15 sequestri relativi ad impianti di depurazione e ad aree deturpate da fonti inquinanti».
«Rispetto alla tematica della depurazione – sottolinea l’europarlamentare – i miei solleciti, denunce e addirittura una petizione al Parlamento europeo sono stati costanti ma ci ritroviamo nuovamente nel bel mezzo di una stagione estiva con – dati alla mano – parametri non conformi».
«Alla luce di questa situazione e del fatto che non vi è traccia ufficiale di come Regione e Comuni stiano procedendo per una risoluzione strutturale delle annose criticità – annuncia – ho chiesto alla Commissione europea di valutare una visita ispettiva del sistema depurativo calabrese».
«Dei 900 agglomerati italiani colpiti dalle procedure d’infrazione inferte dall’Ue per criticità nei sistemi di depurazione – conclude Ferrara – ben 188 sono in Calabria, anche per questo chiedo di conoscere se è stato predisposto un programma di efficientamento dei sistemi depurativi ricadenti nella procedura d’infrazione 2017/2181. Quella della buona depurazione deve essere una priorità per l’amministrazione regionale e ci aspettiamo in futuro maggiore trasparenza oltre che azioni concrete per superare le attuali problematiche e restituire un mare pulito a questa terra».

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