ALESSANDRIA Da Reggio Calabria ad Alessandria. Elena Barreca, moglie di Antonino Candido, il vigile del fuoco reggino morto nella strage di Quargento insieme a due colleghi, era in aula per il processo per omicidio plurimo a carico di Gianni Vincenti e Antonella Patrucco, condannati a quattro anni per i reati minori (truffa, lesioni e crollo).
Elena Barreca era presente con il suo avvocato e la sua famiglia. A La Stampa ha detto che «aver ascoltato la ricostruzione di un’organizzazione premeditata dei responsabili mi ha aiutata ad avere una conoscenza dei fatti più chiara e ad avere una maggiore consapevolezza della capacità di intendere e di volere dei responsabili. Un altro aspetto fondamentale per me, motivo che mi ha spinto a presenziare a questo processo, è stato poter guardare in faccia chi ha avuto la capacità di creare un piano simile e che ha scelto di non salvare delle vite per salvaguardare se stessi».
Non è stato facile gestire le emozioni, per la moglie di Antonino Candido: «Non mi aspettavo di averli così vicino a me, ma era giusto essere presenti: hanno tolto la vita a mio marito e ad altri due giovani colleghi, hanno ferito tre persone, rovinando la vita di molte famiglie che dovranno convivere con questo dolore e trauma per chi ha vissuto l’esplosione e porta con sé le ferite. Devono sentire la mia presenza e quella di tutte le vittime delle tragedia affinché si rendano conto di quanto male abbiano procurato».
Elena tornerà in aula a settembre. «Ho intenzione – dice – di presenziare a qualsiasi processo che riguarda i responsabili della morte di mio marito e dei suoi colleghi soprattutto quello di settembre che tratterà i punti focali della tragedia e chiaramente mi aspetto una pena adeguata per entrambi: hanno tolto la vita a tre ragazzi che la vita invece la salvavano ogni giorno e hanno distrutto quella di molte famiglie che dovranno convivere per sempre e ingiustamente con mancanze di mariti, padri, figli».
Nove mesi dopo la tragedia «le persone non hanno dimenticato e non dimenticheranno facilmente una tragedia simile. La mia vita – spiega Elena Barreca a La Stampa – è completamente cambiata, sono stata catapultata in una “nuova” vita, una vita che non ho scelto io. Avevo scelto di stare con mio marito e lui aveva scelto me, insieme avevamo deciso di intraprendere una vita in un’altra città, Alessandria, e avevamo raggiunto la nostra armonia. Non ho progetti futuri al momento e non ho intenzione di pensarci: l’unica cosa che posso dire è che proseguirò il sogno di mio marito».
x
x