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«Proseguirò il sogno di mio marito. I colpevoli di quella strage vanno puniti»

Elena Barreca, moglie del vigile del fuoco reggino Antonino Candido, presente al processo contro la coppia accusata di aver studiato la truffa che ha causato il crollo e la morte di tre pompieri. L…

Pubblicato il: 28/07/2020 – 20:01
«Proseguirò il sogno di mio marito. I colpevoli di quella strage vanno puniti»

ALESSANDRIA Da Reggio Calabria ad Alessandria. Elena Barreca, moglie di Antonino Candido, il vigile del fuoco reggino morto nella strage di Quargento insieme a due colleghi, era in aula per il processo per omicidio plurimo a carico di Gianni Vincenti e Antonella Patrucco, condannati a quattro anni per i reati minori (truffa, lesioni e crollo).
Elena Barreca era presente con il suo avvocato e la sua famiglia. A La Stampa ha detto che «aver ascoltato la ricostruzione di un’organizzazione premeditata dei responsabili mi ha aiutata ad avere una conoscenza dei fatti più chiara e ad avere una maggiore consapevolezza della capacità di intendere e di volere dei responsabili. Un altro aspetto fondamentale per me, motivo che mi ha spinto a presenziare a questo processo, è stato poter guardare in faccia chi ha avuto la capacità di creare un piano simile e che ha scelto di non salvare delle vite per salvaguardare se stessi».
Non è stato facile gestire le emozioni, per la moglie di Antonino Candido: «Non mi aspettavo di averli così vicino a me, ma era giusto essere presenti: hanno tolto la vita a mio marito e ad altri due giovani colleghi, hanno ferito tre persone, rovinando la vita di molte famiglie che dovranno convivere con questo dolore e trauma per chi ha vissuto l’esplosione e porta con sé le ferite. Devono sentire la mia presenza e quella di tutte le vittime delle tragedia affinché si rendano conto di quanto male abbiano procurato».
Elena tornerà in aula a settembre. «Ho intenzione – dice – di presenziare a qualsiasi processo che riguarda i responsabili della morte di mio marito e dei suoi colleghi soprattutto quello di settembre che tratterà i punti focali della tragedia e chiaramente mi aspetto una pena adeguata per entrambi: hanno tolto la vita a tre ragazzi che la vita invece la salvavano ogni giorno e hanno distrutto quella di molte famiglie che dovranno convivere per sempre e ingiustamente con mancanze di mariti, padri, figli».
Nove mesi dopo la tragedia «le persone non hanno dimenticato e non dimenticheranno facilmente una tragedia simile. La mia vita – spiega Elena Barreca a La Stampa – è completamente cambiata, sono stata catapultata in una “nuova” vita, una vita che non ho scelto io. Avevo scelto di stare con mio marito e lui aveva scelto me, insieme avevamo deciso di intraprendere una vita in un’altra città, Alessandria, e avevamo raggiunto la nostra armonia. Non ho progetti futuri al momento e non ho intenzione di pensarci: l’unica cosa che posso dire è che proseguirò il sogno di mio marito».

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