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Crotone, Iacucci sconfessa l'accordo Pd-Sculco. «Fughe in avanti»

Il commissario dem: «La decisione della linea e la decisione sul simbolo spettano a me. L’assemblea cittadina orfana di pezzi importanti. Non si torna indietro, che lo fa danneggia il partito»

Pubblicato il: 29/07/2020 – 17:26
Crotone, Iacucci sconfessa l'accordo Pd-Sculco. «Fughe in avanti»

di Gaetano Megna
CROTONE
Iacucci sconfessa le scelte della segreteria e dell’assemblea cittadina del Pd di Crotone. Ieri l’assemblea cittadina dem, dopo avere confermato l’indicazione della segreteria cittadina, aveva annunciato la scelta del candidato a sindaco del Pd nella persona del presidente dell’ordine degli architetti della provincia pitagorica, Danilo Arcuri. A questa scelta si era arrivati dopo il rifiuto di Arturo Crugliano Pantisano, che era stato più volte sollecitato ad accettare. Quest’area del Pd, oltre ad indicare il candidato a sindaco, aveva anche definito la coalizione con cui affrontare la competizione elettorale per il rinnovo del consiglio comunale di Crotone. Il Pd cittadino che fa riferimento alla segretaria Antonella Stefanizzi, propone l’alleanza con il movimento politico di Enzo e Flora Sculco. Oggi è arrivata la replica del commissario provinciale del partito, Franco Iacucci, che senza usare toni duri stabilisce che la linea politica, comprese le alleanze, e l’assegnazione del simbolo vengono decisi dal responsabile provinciale del partito. Significa che Iacucci non riconosce le determinazioni dell’assemblea cittadina, che in una nota definisce «fughe in avanti non concordate con il commissario provinciale e con la segreteria nazionale». Ricorda, quindi, che la sua decisione di non fare l’accordo elettorale con il “reuccio” Sculco non è stata presa in solitudine dal commissario provinciale, ma sarebbe stata concordata con la segreteria nazionale. Quanto è stato deciso a Crotone, quindi «sta danneggiano l’immagine del Partito Democratico» e nello stesso tempo sta invalidando «lo sforzo che si sta cercando di compiere per unire il partito».
Iacucci, entrando nel merito della decisione presa, ricorda che l’assemblea cittadina che si è riunita ieri «è orfana di pezzi importanti del Pd nonché del presidente dimesso e mai sostituito» e tutto ciò «non è in linea con quanto esposto dal commissario provinciale nelle numerose discussioni avute con la segreteria cittadina». Il commissario, quindi, mette in discussione anche la regolarità della convocazione dell’assemblea cittadina in quanto sarebbe dovuta essere convocata dal presidente della stessa assemblea, che al momento non c’è. Nel 2107 era stata eletta Manuela Asteriti, che fa parte del gruppo che si è autosospeso nel luglio del 2019. Il presidente autosospeso non è mai stato sostituito. Nel gruppo degli autosospesi ci sono figure quale quelli dell’ex sindaco Peppino Vallone, della candidata a sindaco di quattro anni fa, Rosanna Barbieri, degli ex assessori comunali Anna Melillo, Sergio Contarino e Vincenzo Mano (attualmente è con Articolo 1). Anche il candidato a sindaco Arcuri faceva parte dell’assemblea cittadina del Pd, poi ha seguito l’ex assessore regionale all’Ambiente in Leu-Articolo 1, facendo la tessera di questo partito, che ha lasciato dopo la rottura dei rapporti con Rizzo. «Il commissario provinciale – si legge nella nota di Iacucci – stabilisce la linea politica e concede l’uso del simbolo ufficiale, secondo quanto previsto dallo Statuto». Quanto fatto sino ad ora dall’altro Pd, secondo Iacucci, non ha nessuna validità perché il candidato o i candidati al consiglio non potranno utilizzare “la bandiera” e il simbolo dem.
«Da tempo ormai – scrive ancora Iacucci – sto lavorando alla formazione di una coalizione forte, aperta e plurale che metta in campo forze nuove e sane del territorio al fine di ritornare al governo della città, in totale e necessaria discontinuità con il recente passato. Su questo è impossibile fare un passo indietro». Non si fanno passi indietro rispetto all’alleanza con il “reuccio”. «Come del resto l’assemblea cittadina, ridimensionata notevolmente nei numeri a causa dei recenti avvenimenti, e la segreteria ben sanno. Sottolinea il commissario provinciale – avendolo sentito da me personalmente e avendolo ripetutamente letto sulla stampa». Secondo Iacucci «queste forzature e pressioni hanno solo l’effetto di gettare confusione sul partito, danneggiarlo e aggravare una situazione che invece dovrebbe essere sanata nell’interesse comune e della città».
Da domani Iacucci torna nella città pitagorica «per incontrare i tesserati e simpatizzanti del Pd» e «subito dopo incontrerà le forze del centrosinistra per lavorare e rafforzare la coalizione». Le consultazioni termineranno venerdì prossimo con gli incontri già fissati con i rappresentanti dell’associazionismo del Terzo settore e dei movimenti civici. Si conclude una battaglia, ma la guerra potrebbe durare ancora a lungo. (redazione@corrierecal.it)

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