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Libro Nero, in udienza preliminare respinta la costituzione di parte civile contro Sebi Romeo

Il gup accoglie l’eccezione di inammissibilità per Città Metropolitana e Ance Calabria proposta dai difensori dell’ex capogruppo Pd in Consiglio regionale. Il presunto boss Antonino Caridi chiede l…

Pubblicato il: 29/07/2020 – 16:33
Libro Nero, in udienza preliminare respinta la costituzione di parte civile contro Sebi Romeo

di Fabio Papalia
REGGIO CALABRIA Dinanzi al gup Vincenzo Quaranta è iniziata stamattina l’udienza preliminare relativa all’operazione “Libro Nero”. L’indagine, condotta il 31 luglio dello scorso anno dalla Squadra Mobile di Reggio Calabria diretta dal primo dirigente Francesco Rattà, sotto il coordinamento della Dda diretta dal procuratore capo Giovanni Bombardieri con l’impulso dei sostituti procuratori antimafia Stefano Musolino e Walter Ignazitto, aveva portato all’esecuzione di 17 misure cautelari con l’accusa, a vario titolo, di associazione mafiosa, concorso esterno in associazione mafiosa, estorsione, turbata libertà degli incanti, porto illegale in luogo pubblico di arma comune da sparo, con l’aggravante dell’agevolazione mafiosa, tentata corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio. Sotto la lente d’ingrandimento degli investigatori la potente cosca Libri, egemone nei quartieri Cannavò, Condera, Reggio Campi, Modena, Ciccarello, San Giorgio e nelle frazioni di Gallina, Mosorrofa, Vinco e Pavigliana.
I POLITICI COINVOLTI Tra gli indagati anche politici eccellenti, come l’ex consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Alessandro Nicolò, indagato per associazione mafiosa e finito in carcere; l’ex assessore regionale del Pd Demetrio Naccari Carlizzi, destinatario di un avviso di garanzia per concorso esterno in associazione mafiosa; l’ex consigliere regionale capogruppo Pd Sebastiano (Sebi) Romeo, indagato per tentata corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio in concorso con un maresciallo della Guardia di Finanza, Francesco Romeo, e col segretario del Pd di Melito Porto Salvo, Concetto Laganà. La vicenda di questi ultimi tre, però, è estranea al resto dell’indagine sulla ‘ndrangheta.
STRALCIO PER I FRATELLI BERNA Ancora nell’operazione Libro Nero erano stati coinvolti con l’accusa di associazione mafiosa i fratelli Berna, Demetrio imprenditore del settore edilizio già consigliere comunale dal 2002 al 2007 e assessore comunale al Bilancio dal 2011 al 2012, e Francesco, all’epoca presidente dell’Ance Calabria. Tre settimane fa, su richiesta del difensore dei Berna, l’avvocato Emilia Vera Giurato, la posizione degli imprenditori è stata stralciata.
LE ECCEZIONI DELLE DIFESE Quest’oggi le difese hanno presentato una serie di eccezioni, in particolare i legali di Sebi Romeo, gli avvocati Armando Veneto e Natale Polimeni, e di Francesco Romeo, gli avvocati Loris Nisi e Carlo Morace. Sono state avanzate eccezioni sull’inutilizzabilità delle intercettazioni e dei messaggi, effettuati oltre il termine per le indagini preliminari, e vi è stata la rinnovazione della richiesta di stralcio della posizione dei tre indagati (Sebi Romeo, Francesco Romeo e Concetto Laganà).
I legali di Alessandro Nicolò, difeso dagli avvocati Valerio Spigarelli, Corrado Politi e Umberto Abate, hanno sollevato eccezioni su alcuni verbali di interrogatorio.
Il gup ha accolto l’eccezione di inammissibilità della costituzione di parte civile della Città Metropolitana e di Ance Calabria nei confronti di Sebi Romeo, Francesco Romeo e Concetto Laganà, perché – hanno sostenuto i difensori – il reato contestato non legittima le associazioni alla costituzione di parte civile per un danno di immagine causato da delitti di criminalità organizzata. Costituzione di parte civile che invece è stata ammessa per gli altri imputati.
IL PRESUNTO BOSS CHIEDE LA PERIZIA PSICHIATRICA I difensori di Antonino Caridi, gli avvocati Vincenzo Nico D’Ascola, Ettore Squillaci e Mirna Raschi, hanno preannunciato la richiesta di accedere al rito abbreviato, condizionando la richiesta a una perizia psichiatrica. La difesa di Caridi, indicato dagli inquirenti come l’attuale capo della cosca Libri (ruolo che avrebbe “ereditato” dal defunto suocero Domenico Libri, detto don Mico, storico patriarca dell’omonima potente cosca reggina) ha depositato una consulenza di parte di un perito psichiatra, ed ha annunciato che subordinerà la richiesta di rito abbreviato all’espletamento di una perizia psichiatrica d’ufficio. L’udienza è stata rinviata a venerdì prossimo, 31 luglio, a un anno esatto dal blitz della Mobile. (redazione@corrierecal.it)

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