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La selezione del dirigente tecnico del comune di Corigliano Rossano finisce nell'occhio del ciclone

Partito democratico («Vicenda poco chiara»), Fratelli d’Italia («Il sindaco ha pagato cambiali elettorali») ed un altro concorrente alla selezione critici con Stasi, al quale chiedono di fare chiar…

Pubblicato il: 03/08/2020 – 13:27
La selezione del dirigente tecnico del comune di Corigliano Rossano finisce nell'occhio del ciclone

di Luca Latella
CORIGLIANO ROSSANO
La selezione e la nomina di Francesco Castiglione a dirigente dei Lavori pubblici e ad interim della Protezione civile del comune di Corigliano Rossano non è di certo passata inosservata. Anche perché sembra essersi trasformata in terreno di scontro per mesi all’interno della maggioranza che sostiene Flavio Stasi, culminata con l’astensione dal voto di approvazione al bilancio di un consigliere comunale di maggioranza, durante i lavori dell’assise civica dei giorni scorsi. Questa volta, il sindaco, noto “decisionista”, sembra aver segnato il passo nel cedere alle “insistenze” della costola interna coriglianese che vorrebbe dettare le linee in base al luogo di nascita sulla carta d’identità.
Il reclutamento ad interim secondo l’art. ex 110 del Tuel per la durata di due anni (salvo proroghe) di Castiglione è finito al centro di alcune polemiche, in primis di un altro concorrente alla selezione, Nilo Domanico, del Pd di Rossano e del circolo di Corigliano Rossano di Fratelli d’Italia.
«La vicenda del bando di selezione del nuovo dirigente del Settore tecnico, tramite procedura ex art. 110, sta assumendo contorni comici», racconta Domanico, ingegnere rossanese operante in Medio Oriente, ma anche «penosi» perché «uno dei membri della Commissione esaminatrice sarebbe stato socio in affari con uno dei candidati, Castiglione, come in effetti risulta dalla pagina web del loro studio di progettazione». 
«È sospetto – prosegue Domanico dopo letto le sortite del Pd e di Fdi – il fatto che Francesco Castiglione sia stato addirittura escluso dai colloqui con la commissione esaminatrice, per “assenza dei requisiti minimi” (come riporta testualmente la determina dirigenziale n. 99 del 28 gennaio 2020) per riapparire magicamente ammesso in un’altra determina del giorno dopo, il tutto in poche ore e con il favore delle tenebre». Sempre secondo l’ingegnere rossanese, l’accoppiata esaminatore (il dirigente nominato dal commissario Bagnato e confermato da Stasi, Francesco Amica) ed esaminato «non sembra essere nuova a questo tipo di “intrecci”», in quanto «risulta che dal 2006 al 2009, l’ingegnere Amica sia stato responsabile dell’Ufficio tecnico del Comune di Marzi (CS) e guarda caso nel 2007, l’ingegnere Castiglione, suo socio di studio, sia riuscito ad assumere un incarico in quello stesso Comune».
«Crediamo – insiste Nilo Domanico – sia urgente ed ineludibile il fatto che il dirigente Amica, anche lui nominato tramite ex art. 110, nel 2017, debba chiarire la sua posizione rispetto a quello che appare una forte commistione di interessi, per di più recidiva». Inoltre, sempre secondo Domanico, vi sarebbero «diversi punti oscuri in questa vicenda del bando di selezione», come le «molte domande arrivate ben oltre la scadenza prefissata del 4 gennaio, eppure ammesse alla selezione», o come «la qualificazione dei commissari nella verifica del requisito della lingua inglese presente nel bando, se i commissari stessi ammettono, nei loro curriculum, di avere una conoscenza elementare della lingua, o addirittura di conoscere la lingua francese ma non l’inglese».
Altra incongruenza rilevata, «i tempi di avviso ai candidati, ben inferiori agli otto giorni previsti dal bando per il primo colloquio e solo due giorni di tempo tra un colloquio e l’altro, nonostante ne fossero previsti otto».
«VICENDA POCO CHIARA» Il Pd di Rossano insiste, riferendo come la questione abbia suscitato «clamore e perplessità nella nostra comunità». Per questo motivo i dem rossanesi ritengono che l’Amministrazione comunale debba chiarire «se uno dei membri della Commissione esaminatrice sia stato o sia socio in studio di progettazione con uno dei candidati, risultato vincitore; se il candidato vincitore è stato prima escluso dai colloqui per assenza dei requisiti minimi e poi ammesso il giorno dopo; se il bando manifesti vizi o illegittimità nei requisiti richiesti; se sono pervenute domande di candidati oltre la scadenza prefissata del 4 gennaio 2020 e se sono state ammesse».
Il Pd bizantino vorrebbe sapere, ancora, «se nella valutazione dei candidati è stato assunto a requisito l’uso della lingua inglese come richiesto nel bando; se, confermato il rapporto societario tra esaminante ed esaminato, l’Amministrazione comunale ritenga la selezione per l’assunzione del nuovo Dirigente del Settore Lavori Pubblici viziata ed illegittima; se l’Amministrazione comunale, nella sussistenza di una tale illegittimità, ritenga di poter superare il conflitto di interessi e garantire un’azione amministrativa libera da possibili intrecci ed interessi che stanno equivocando fin dall’inizio la nuova assunzione e se ritenga che l’attività amministrativa debba essere sempre improntata alla trasparenza e se intenda prendere iniziative per garantirla anche nella presente vicenda. In conclusione riteniamo che, nella gestione della cosa pubblica e delle risorse economiche pubbliche – concludono dalla sezione del Pd di Rossano – la trasparenza non solo debba essere affermata, ma debba essere anche praticata e partecipata al controllo dei cittadini».
«LE CAMBIALI ELETTORALI DI STASI» Il circolo cittadino di Fratelli d’Italia, invece, su Facebook parla di «cambiali firmate da Stasi in campagna elettorale» che «arrivano a scadenza». Dopo aver riassunto la vicenda, citando delibere e date, i rappresentanti cittadini di Fdi pongono alcuni quesiti, polemizzando anche con le forze politiche di opposizione in Consiglio comunale, rea di «pettinare le bambole». Stasi, chiedono, «subisce supinamente per paura di interrompere l’esperienza amministrativa prima della scadenza naturale del mandato?»
Insomma, la selezione del dirigente finita nell’occhio del ciclone, poteva essere bypassata attraverso una nomina diretta da parte del sindaco, senza passare da una commissione valutatrice dei curricula. E forse, Stasi, avrebbe spento così sul nascere tutte le polemiche, accollandosi direttamente tutte le responsabilità del caso, com’è nelle sue prerogative. (l.latella@corrierecal.it)

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