di Fabio Benincasa
COSENZA Passata la sbornia dopo l’impresa impossibile, una salvezza raggiunta contro ogni pronostico, il Cosenza guarda al futuro. Molti i calciatori in scadenza di contratto che attendono una chiamata dal direttore sportivo Stefano Trinchera. Anche il suo di futuro è incerto. Dopo la rimonta salvezza pare difficile separarsi da chi questa squadra l’ha costruita, difesa e puntellata nel mercato di gennaio portando in riva al Crati uomini decisivi per la trionfale cavalcata come Casasola e Asencio. Però è anche vero che gli anni vissuti a Cosenza per Trinchera sono stati piuttosto turbolenti, tra alti e bassi come se fosse perennemente in corsa sulle montagne russe.
Il direttore non dimentica gli sforzi fatti per costruire una rosa competitiva avendo a disposizione budget risicati e limitati. Come si fa a non ricordare quella conferenza stampa – la scorsa estate – a mercato chiuso, con Trinchera nei panni del pompiere pronto a spegnere le polemiche di una parte di tifoseria in rivolta per il mancato acquisto di una punta (poi qualche settimana dopo arrivò Riviere a parametro zero).
In quell’occasione lo stesso diesse parlò di una piazza, quella cosentina, con scarso appeal scatenando l’ira dei supporters rossoblù. Un’uscita sicuramente infelice, che costrinse Trinchera ad aggiustare il tiro, sottolineando la straordinaria storia del Cosenza Calcio e di una città che accoglie tutti, ma ribadendo un concetto tanto semplice quanto chiaro: senza un budget adeguato in pochi scelgono la maglia rossoblù, tanti preferiscono andare altrove e guadagnare di più.
E veniamo ad oggi, ai dubbi o meglio alle riflessioni che spingono il direttore sportivo a prendersi qualche giorno per pensare meglio al futuro. In vacanza, lontano dalla città, con il telefono possibilmente spento. È difficile dimenticare gli ultimi anni: l’incredibile cavalcata playoff e la promozione in B, la salvezza tranquilla raggiunta due stagioni fa e la straordinaria annata appena conclusa.
Il direttore sportivo è legato ancora da un anno di contratto alla società rossoblù, e con ogni probabilità ogni decisione sarà rinviata al termine del campionato di B, si attende l’esito di playout e playoff. Quel che appare scontato è un incontro (lungo) tra il presidente Guarascio ed il suo dirigente. Una chiacchierata che non potrà che avere due argomenti di discussione: il budget da destinare al mercato e gli obiettivi futuri di un club che può pensare a traguardi ben più ambiziosi di una salvezza strappata con le unghie con i denti.
Se le cose non dovessero cambiare, Trinchera potrebbe anche rinunciare al suo contratto e lasciare Cosenza. Il tempo stringe, il campionato ancora non è chiuso ma per evitare gli errori commessi in passato bisogna ripartire rendendo solido il progetto sportivo, che tradotto vuol dire rinnovare i contratti più importanti, trattenere o almeno provare a farlo i calciatori più forti ed offrire adeguate garanzie a chi è chiamato ad allestire la squadra in un campionato di Serie B sempre più competitivo (redazione@corrierecal.it).
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