REGGIO CALABRIA Almeno in linea di principio, nessun documento ufficiale resterà fuori dagli accertamenti preliminari avviati dalla Procura di Reggio Calabria sul crollo della copertura dell’auditorium Calipari. Progetti, appalto, manutenzione, interventi sul tetto, installazione dei pannelli fotovoltaici, lavori di impermeabilizzazione. Tutto finirà sotto la lente di ingrandimento della Squadra mobile di Reggio Calabria che, nella giornata di martedì, su impulso della Procura, ha fatto visita a Palazzo Campanella. L’inchiesta, affidata al pm Andrea Sodani, è partita poche ore dopo un crollo che, probabilmente soltanto per via delle misure anti Covid, non si è trasformato in tragedia, visto che la sala da 600 posti ospita – in tempi ordinari – convegni, esposizioni e scolaresche in visita al consiglio regionale.
Proprio alla luce della propria importanza istituzionale, l’aula, così come il resto di Palazzo Campanella, riceve tutte le “attenzioni” possibili in fatto di manutenzione. Fin dal principio, quando, il 30 marzo 2005, si mosse addirittura Silvio Berlusconi per venire a inaugurarla. Non senza che un pezzo del centrodestra calabrese puntasse i piedi per aprire finalmente l’auditorium dopo anni di impasse e inciampi burocratici. Da allora, il “Calipari” ha ospitato convegni, candidati e visite ufficiali. Era uno dei biglietti da visita della Calabria ed è andato giù. Anche per questo bisognerà scavare a fondo per capire perché.
I LAVORI DI IMPERMEABILIZZAZIONE La Procura (e anche gli uffici del consiglio regionale, con una inchiesta interna) non tralascerà nessuno degli interventi messi a punto negli ultimi anni. L’ultimo in ordine di tempo, secondo quanto risulta, sarebbe l’impermeabilizzazione del terrazzo di copertura. Ne dà notizia una determina del consiglio regionale approvata circa un anno fa. Lavori per un importo complessivo di 233mila euro, di cui 189mila per i lavori a base d’asta. L’aggiudicazione è avvenuta per la cifra di 125mila euro, con un ribasso del 33,87%. I lavori si sarebbero svolti tra l’autunno e l’inverno, e avrebbero reso necessario l’asportazione e la successiva reinstallazione dei pannelli fotovoltaici posizionati sul tetto dell’auditorium.
«NON È LA COPERTURA PROGETTATA DA ME» A parlare, a qualche ora dal crollo che ha scosso Reggio Calabria, è stato l’ingegnere che ha progettato l’auditorium. Giuseppe Arena ha spiegato a Reggio Tv le sue impressioni dopo aver visto i primi scatti della struttura collassata. «Il progetto originale – ha detto – prevedeva la realizzazione di un tetto in cemento armato precompresso, con tegoli di 45 centimetri e in più un getto di completamento di 5 centimetri di calcestruzzo. Quella che è crollata, invece, appare una struttura reticolare in acciaio leggero, profondamente diversa da quella che era stata progettata da me negli anni 80». Il progetto risale al 1988. Arena spiega di non aver avuto ruoli nel corso dei lavori e ipotizza l’approvazione di una «variante radicale all’intera copertura».
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