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Crotone, i dem puntano tutto su Grillo ma Pedace torna nel centrodestra

Nella città pitagorica fervono i preparativi in vista delle prossime elezioni comunali. Iacucci è pronto ad annunciare il nome del candidato. Mugugni sulle “migrazioni” da coalizioni da parte di Fdi

Pubblicato il: 07/08/2020 – 17:19
Crotone, i dem puntano tutto su Grillo ma Pedace torna nel centrodestra

di Gaetano Megna
CROTONE Rush finale con sorpresa per le candidature a sindaco e gli assestamenti delle coalizioni. Le ultime novità sono rappresentate dalla candidatura a sindaco dell’avvocato Gaetano Grillo da parte del Partito democratico, che fa riferimento al commissario provinciale Franco Iacucci e il ritorno al centrodestra di Leo Pedace. Alla fine dopo tentennamenti e ripensamenti il Pd, a meno di ulteriore sorprese, punta su Grillo, che ha già ricoperto la carica di sindaco dal 1995 al 1997, prima che a Crotone partisse la nuova normativa per l’elezione diretta del primo cittadino. Grillo, a differenza di altri, è di provata fede dem. Oggi dovrebbe chiudersi la lunga gestione che dovrebbe portare all’ufficializzazione della sua candidatura. Dopo avere avuto la copertura della segreteria nazionale del suo partito, di procedere sulla linea della discontinuità amministrativa (nessun accorso con il “reuccio” Enzo Sculco), Iacucci ha iniziato a lavorare per mettere in piedi una coalizione molto ampia. Ha più volte incontrato Leo Pedace, che aveva sbattuto la porta al centrodestra in seguito all’indicazione del candidato a sindaco, Antonio Manica. Nel centrosinistra, sin dal primo momento, a Pedace è stato detto che, se mai si fosse arrivati a stringere il patto elettorale, non poteva essere lui il candidato a sindaco della coalizione. Né lui e né altri che avevano lavorato per organizzare il “matrimonio”. Il Pd, dal canto suo, ha sempre pensato che la scelta del candidato dovesse essere una propria prerogativa. Iacucci ha iniziato a sondare i possibili candidati che avessero i requisiti indispensabili per portare la coalizione alla vittoria. In prima battuta è stata chiesta la disponibilità all’ex primario del pronto soccorso dell’ospedale di Crotone Lino Mungari che, dopo un periodo di riflessione, ha deciso di non impegnarsi in attività politiche. Fallita la pista di Mungari, Iacucci ha sondato altri nomi: Peppino Varrina, Orlando Amodeo e Gaetano Grillo. Varrina è un medico di famiglia e ricopre la carica di responsabile provinciale della Federazione italiana medici di famiglia. Questo medico ha già detto no alla stessa proposta, che gli era stata fatta dal “reuccio”. A Iacucci ha detto sì, ma a condizione che diventasse il candidato del centrosinistra unito. Secondo le fonti del Pd, Pedace si sarebbe messo di traverso sia alla proposta di Mungari che a quella di Varrina. Sfumata anche l’ipotesi di Varrina,  da valutare sono rimaste quella di Grillo e di Orlando, che era stata segnalata dalla direzione nazionale dei Verdi e del Pd. Non si è operato ad excludendum, perché i candidati sono stati posti tutti sullo stesso piano. La segnalazione di Amodeo è arrivata il giorno in cui i partiti nazionali di centrosinistra si sono incontrati per fare gli accordi per le regioni e i comuni più importanti interessati al voto del prossimo mese di settembre. In quella circostanza i Verdi hanno proposto la valutazione di Amodeo, ex dirigente medico della questura e personaggio noto alla stampa nazionale per il lavoro svolto durante gli sbarchi degli extracomunitari. La valutazione tocca a Iacucci e Amodeo è stato messo tra i nomi da pesare. Con tre nomi di candidati disponibili a correre Iacucci ha iniziato la trattativa per comporre la coalizione. In particolare ha avuto un’interlocuzione continua con Pedace, che al tavolo ha portato con sé Antonella Rizzo, ex assessore regionale all’Ambiente, Luca Mancuso e Andrea Esposito. Mentre gli altri si presentavano in quattro, Iacucci era solo. Le dichiarazioni fatte dopo gli incontri da parte dei rappresentanti civici facevano pensare ad un matrimonio quasi fatto. Il confronto si arenava, però, ogni qualvolta si entrava nel merito della scelta del candidato a sindaco, perché Pedace poneva con forza la sua candidatura. Anche nell’ultima cena, quella di due giorni fa, le delegazioni si sono lasciate con la convinzione che il matrimonio era quasi fatto. Erano stati acquistati anche i confetti per la festa. Ieri la doccia fredda. Pedace non recede e Iacucci lo ha liquidato. In campo sono rimasti gli altri due nomi e la scelta sembra sia caduta su Grillo. A meno di ulteriori ripensamenti a breve dovrebbe esserci l’annuncio. Mentre Iacucci tentava di costruire, l’altro Pd, quello che fa riferimento alla segretaria cittadina Antonella Stefanizzi, non è rimasto a guardare. Questa parte ha continuato a dichiarare pubblicamente di essere il “vero” Pd. Un’azione bellica di guastatori messa scientemente in campo per allontanare il più possibile coloro che si avvicinavano a Iacucci. Mentre il commissario tentava di costruire questi si adoperavano per smantellare. Non hanno ancora rinunciato al simbolo e se Iacucci dovesse fallire il gioco torna dalla loro parte.
IL RITORNO DI PEDACE NEL CENTRODESTRA  A favorire il ritorno nel centrodestra di Pedace è stato sicuramente Mimmo Tallini, presidente del consiglio regionale della Calabria. Pedace è molto legato a Tallini e ieri il presidente ha organizzato un incontro alla Cittadella. Alla riunione era presente il parlamentare Sergio Torromino, esponente di primo piano di Forza Italia. A conclusione dell’incontro è stato siglato l’accordo che prevede il ritorno nella coalizione di centrodestra di Pedace e delle liste che sono disponibili a seguirlo. Nel frattempo, infatti, Rizzo si è tirata fuori dall’accordo con Pedace e ha portato con sé la lista che aveva allestito in caso di matrimonio con il centrosinistra. Rizzo non è disponibile ad una esperienza con il centrodestra, caso mai si tira fuori completamente dalla competizione, ma vota centrosinistra. Rizzo, comunque, non ha gradito il comportamento avuto da alcuni esponenti del Pd: l’avrebbero dileggiata accusandola di manovre di basso profilo. Secondo quanto è stato riferito, nel centrodetra Pedace porterebbe in dote solo due liste. Quelle rimaste fedeli dopo le frizioni delle ultime ore. Domani dovrebbe incontrare il presidente della Regione, Jole Santelli, ma sono molti i mal di pancia scoppiati nei partiti del centrodestra per il suo ritorno. Il suo rientro non è ben visto da Fratelli d’Italia, Lega e vi sarebbero malumori anche tra le liste civiche già allineate. Non si fidano di Pedace e non vogliono rimettere in discussione gli equilibri già consolidati. Si racconta anche di qualche perplessità da parte del candidato a sindaco, Manica, probabilmente memore del fatto che Pedace ha tentato di avversare la sua nomination. Un ritorno poco gradito da diverse componenti. Chi non vuole Pedace parla anche di uno squilibrio a livello di coalizione, che viene introdotto a favore di Forza Italia. Vi sarebbero troppe liste azzurre camuffate con il civismo.(redazione@corrierecal.it)

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