ROMA La scuola si prepara ad una ripartenza difficile e più travagliata di quanto si pensasse. Già nelle scorse settimane, durante la sua visita in Calabria (qui la nostra intervista) la ministra Azzolina non aveva tradito un certo entisiasmo verso le soluzioni innovative purché utili a garantire una ripartenza in presenza quanto più equa e partecipata possibile, sia per quanto attiene il rapporto tra i ragazzi, che quello tra i territori.
In un’intervista rilasciata a La Stampa, la ministra dell’Istruzione torna sull’ultima suggestione per arginare la mancanza di posti nelle aule scolastiche: «La mancanza di aule non è un tema nuovo né scandalizza che si studino soluzioni alternative, come i B&B». Così cerca di tranquillizzare sulla ripartenza: «Sono al lavoro senza sosta su organici e immissioni in ruolo, questo tema della mancanza di aule non è nuovo né ci deve scandalizzare il fatto che si studino soluzioni alternative, come i bed&breakfast. Ho sempre detto fin dal primo momento in cui abbiamo affrontato l’emergenza Covid che ci sarebbe stato un problema di spazi». La soluzione, secondo Azzolina, si rende necessaria laddove debba essere garantito il distanziamento tra gli studenti di almeno 1 metro, cosa che richiederebbe spazi nettamente più grandi. «Non a caso siamo al lavoro da settimane con gli enti locali per risolvere il problema. Ne devo discutere con il presidente dell’Anci Antonio De Caro, perché la questione è di competenza dei comuni, cui appartengono fisicamente e giuridicamente gli edifici scolastici. Tocca ai comuni individuare le soluzioni migliori, se gli edifici scolastici non sono sufficienti. E proprio per fronteggiare l’emergenza delle aule che mancano, del resto, abbiamo dato ai sindaci risorse aggiuntive».
FONDI PER LE SCUOLE Nell’intervista odierna Azzolina torna anche sui fondi stanziati per il suo settore durante l’emergenza: «Con il Decreto Rilancio abbiamo stanziato 330 milioni, per lavori di ampliamento e ristrutturazione degli edifici scolastici. E con il Decreto Scostamento abbiamo stanziato 32 milioni per il 2020 e 48 milioni per il 2021, per coprire il costo di affitto di altri locali, tecnostrutture e patti territoriali. Ogni comune si regola come meglio crede, nella ricerca di soluzioni. Alcuni stanno ristrutturando edifici scolastici dismessi, altri stanno adeguando locali nei teatri e nelle pinacoteche, altri ancora mettono a disposizione sale comunali».
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