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Da Reggio a Locri, i cortili abbandonati riprendono vita

“Play. Scendi a giocare con noi” è il percorso educativo avviato ideato da Unicef in collaborazione col Comitato provinciale del Csi per oltre mille bambini, che mira a rivitalizzare attraverso att…

Pubblicato il: 11/08/2020 – 9:13
Da Reggio a Locri, i cortili abbandonati riprendono vita

REGGIO CALABRIA Il gioco come antidoto alla solitudine e volano della relazione educativa. Questo è lo spirito del progetto «PLAY! SCENDI A GIOCARE CON NOI» (#CortilinMovimento) che il Centro Sportivo Italiano (Csi) di Reggio Calabria, il Comitato Regionale Calabria per l’Unicef e una rete di partner (la rete di Alleanze educative territoriali, l’Ufficio Pastorale della Famiglia della Diocesi Locri-Gerace, parrocchie e oratori dell’intera provincia) hanno avviato sul territorio metropolitano di Reggio Calabria facendo rivivere i cortili dei condomini ed i quartieri, luoghi notoriamente adibiti, per generazioni, a momenti di aggregazione tra pari età, specie durante l’infanzia e la pre-adolescenza.
Abbiamo puntato sul gioco quale strumento essenziale di sviluppo psico-fisico ed emotivo-relazionale e siamo ripartiti dalle bambine e dai bambini, offrendo loro uno spazio in cui ‘ ricominciare giocando’ dichiara Paolo Cicciù, presidente del CSI Reggio Calabria. La scelta del periodo estivo, inoltre, ha consentito di sperimentare e documentare buone prassi che ci permetteranno di mettere a punto protocolli utili anche alla riflessione sulla riapertura delle scuole. Francesco Samengo, Presidente Nazionale del Comitato Italiano dell’Unicef e ad interim per la Calabria, precisa come per non rischiare diseguaglianze territoriali che potessero tradursi in discriminazioni nell’accesso ai servizi, abbiamo pensato alla partecipazione di tanti bambini e i ragazzi, coinvolgendo soprattutto alcune periferie più fragili per deprivazione socio-ambientale.
È così che oltre ai ‘cortili in movimento’ del centro città, sono stati animati oratori, cortili ed i quartieri di Pellaro, di Arghillà nord, della Ciambra (Gioia Tauro), di Locri. Nel complesso sono stati coinvolti oltre mille bambini, in dieci territori della Provincia di Reggio Calabria, e in questa ultima settimana ha entusiasmato i bambini dei territori ‘ghetto’ della città metropolitana. Grazie alla preziosa collaborazione di volontari, associazioni del territorio ed alla rete creata con le Istituzioni locali, questi posti hanno ripreso nuovamente vigore, diventando da luoghi abbandonati, inaccessibili e dediti al malaffare a “spazi di comunità e vita”. Il gioco e l’entusiasmo dei bambini hanno di fatto reso possibile che il diritto al gioco di tanti ragazzini prendesse forma e sostanza.
Ieri, prosegue il Presidente Samengo, nel quartiere Ciambra di Gioia Tauro, in quella continuità istituzionale ed educativa già sottolineata qualche anno fa con lungimiranza dell’allora Prefetto Di Bari e successivamente ripresa dal Comitato Italiano per l’UNICEF in collaborazione con il Comune, il nostro progetto educativo-sportivo si è concluso con altri giochi e la premiazione dei minori presenti. Grazie ai doni dell’UNICEF, abbiamo distribuito dei gadget, dei palloni ai bambini e un set di pupazzetti in legno per le bambine.
L’obiettivo, per i prossimi mesi, è quello di coinvolgere altre città e cortili su tutto il territorio nazionale, grazie alla collaborazione tra i comitati regionali e provinciali CSI e il Comitato Italiano per l’UNICEF. Occorre costruire azioni territoriali di prossimità, stimolare con il gioco e lo sport educativo la relazionalità e la sua funzione resiliente, riscoprendo la bellezza di ritrovarsi «sotto casa» insieme ai propri amici. Come molti hanno sottolineato, questa crisi è la più grande opportunità che abbiamo per ridisegnare e umanizzare la società, continuano i Presidenti Samengo e Cicciù. Il progetto ha ricevuto il plauso anche della Ministra alla Famiglia Elena Bonetti, la quale ha dichiarato: “E’ un laboratorio pedagogico davvero innovativo. Vanno incoraggiate e sostenute iniziative come questa perché è fondamentale generare dei percorsi alternativi che pongano al centro della propria azione i bambini”.
«Ognuno di noi può fare la differenza nell’aiutare i bambini e gli adolescenti, convinti che il futuro possa essere concretamente generoso e solidale. La nostra rete sportiva ed educativa, sosterrà le Istituzioni, in primis la scuola, per essere insieme, oggi più che mai, parte proattiva delle comunità educanti».

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