di Gaetano Megna
CROTONE Il simbolo del Partito democratico sarà presente alle elezioni comunali di Crotone. L’attribuzione del simbolo è stata ufficialmente assegnata questa mattina al commissario provinciale del Pd, Franco Iacucci, dal responsabile nazionale dem per il Mezzogiorno, Nicola Oddati. Lo ha reso noto lo stesso Iacucci. Il testo di Oddati non lascia dubbi sull’intendimento del partito nazionale: «Come da prassi consolidata, il simbolo del partito viene attribuito ai segretari provinciali e ai commissari provinciali».
Nelle scorse settimane, nonostante l’intervista rilasciata a questo giornale da Oddati, erano stati posti dubbi sul fatto che Iacucci potesse avere l’attribuzione per l’assegnazione del simbolo. Al Corriere della Calabria, Oddati aveva dichiarato che la linea politica del Pd a Crotone si basava sulla discontinuità amministrativa. In sostanza Oddati ha detto che il Pd non avrebbe dovuto fare l’alleanza con il “reuccio” Enzo Sculco, in quanto leader del movimento politico che aveva eletto il sindaco Ugo Pugliese. Il principio della discontinuità voluto da Iacucci e dal partito nazionale cozzava, quindi, con l’alleanza con Sculco, che aveva allestito le liste per eleggere il sindaco Pugliese, dimessosi in seguito ad un’indagine della magistratura crotonese. La linea era precisa, ma a Crotone c’era chi sosteneva che alla fine il Pd di Iacucci non avrebbe avuto il simbolo per presentare la lista a sostegno del candidato Gaetano Grillo. Alla luce del nuovo chiarimento di oggi, si capisce che era l’altra area del partito, quella che fa riferimento alla segretaria cittadina, Antonella Stefanizzi, a fare circolare notizie non attendibili sulla questione del simbolo. Anche di recente l’area Stefanizzi ha continuato a dire che il vero Pd era il suo, cioè quello che ha candidato a sindaco Danilo Arcuri e ha chiuso l’alleanza con il “reuccio”.
A Crotone si racconta anche che l’area politica della Stefanizzi si sentiva forte perché poteva contare sul sostegno del commissario regionale del Pd, Stefano Graziano. Un vero e proprio pateracchio che ha creato difficoltà di ogni genere a Iacucci a partire dall’individuazione del candidato a sindaco e finire alle attività per allestire una lita forte da mettere a disposizione di Grillo. Iacucci, stante la situazione, non ha potuto operare in tranquillità e ci sono stati casi in cui soggetti di fede Pd hanno chiesto tempo per decidere se accettare di candidarsi al consiglio comunale. «Dopo questo annuncio – ha detto Iacucci soddisfatto – ci sono state persone che mi hanno chiamato per chiedere di essere candidati».
Con il simbolo del partito cambia la storia e Iacucci, a questo punto, è pronto a portare a termine il lavoro per allestire la migliore lista possibile. L’attribuzione del simbolo rappresenta un altro colpo per l’area che fa riferimento a Stefanizzi. Il primo l’avevano subito con l’intervista di Oddati, il secondo, più pesante e probabilmente definitivo, con l’attribuzione del simbolo. Che farà ora quest’area? Se si candidano e sostengono di un sindaco alternativo a Grillo, rischiano di essere espulsi. Se non si candidano non fanno una bella figura né con Arcuri e né con chi ha avuto fiducia nella loro linea. Sono entrati, come si dice in questi casi, in un cul de sac. (redazione@corrierecal.it)
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