di Luca Latella
CORIGLIANO ROSSANO Un ennesimo, straordinario dono dei fratelli Maurizio e Amerigo Minnicelli e di tutta la famiglia, alla città. Si potrebbe riassumere così l’omaggio di un affresco di rilevanza storica, proveniente dalla chiesa dell’Annunziata, in contrada Celadi, alle falde del centro storico di Rossano, edificata nel XV secolo, oggi nella disponibilità della famiglia Minnicelli.
L’opera, risalente al 1400, raffigura l’Annunciazione (210×104 cm) e sarà conservata al Museo Diocesano e del Codex.
A destra dell’affresco è dipinta la Vergine, avvolta da una ampia veste, con una mano posata sul petto e l’altra che sorregge un libro tra le morbide pieghe del manto. Ha il capo leggermente declinato – si legge nella descrizione esposta in Museo – e rivolto verso l’arcangelo Gabriele posto al suo fianco. Quest’ultimo è reso nell’atto di inginocchiarsi davanti a Maria, in un elegante movimento marcato nelle pieghe della veste, mentre sorregge delicatamente il giglio fiorito con la mano sinistra.
Restaurato in circa un anno dall’Ufficio Beni culturali ecclesiastici dell’Arcidiocesi di Rossano Cariati per mano del maestro Gianmario Faita, le ricerche storico-artistiche dell’affresco sono state completate da Cecilia Perri, direttrice del Museo.
Alla cerimonia di scoperta dell’opera, martedì 11 agosto, oltre alla famiglia Minnicelli al gran completo, era presente anche il restauratore Faita, l’architetto Antonio Aprelino che ha curato l’allestimento museale, la direttrice del Museo e l’arcivescovo, mons. Giuseppe Satriano. Il presule, durante l’intervento di conclusione, ha voluto sottolineare l’importanza del “dono”.
«Ci siamo inseriti nel solco tracciato da nostro nonno e nostro padre Corrado – ha spiegato Maurizio Minnicelli –. Nel 1961, in occasione del centenario dell’unità d’Italia abbiamo donato la divisa, la sciabola e le medaglie, del garibaldino Luigi Minnicelli, custoditi nella sala consiliare. La chiesa dell’Annunziata – ha aggiunto – alla fine dell’800 è passata nel possesso a devozione della famiglia Carbone, mia nonna. Trasferitisi a Roma nel Dopoguerra, dai Carbone la chiesa è passata a noi in una condizione di grande deperimento».
«Abbiamo dato molto al civismo – ha aggiunto Amerigo Minnicelli –. Garibaldini, risorgimentali, resistenti durante il fascismo, dediti alla città sempre. L’affresco del 1400 è di una bellezza stravolgente. Non potevamo portalo in giro ma questa Curia, il museo, potranno mostrarlo al mondo, ne hanno i mezzi ed una direttrice estremamente competente».
L’opera Quattrocentesca, in tutto il suo splendore, dopo mesi di lavoro di restauro del maestro Faita sarà consultabile nella terza sala del Museo Diocesano, “casa” del Codex Purpureus Rossanesis. (l.latella@corrierecal.it)
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