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«Chiuso in casa da mesi per colpa della burocrazia in smartworking». La denuncia di un disabile di Chiaravalle

La lettera di Giovanni Sestito, presidente provinciale Uildm di Catanzaro, inviata al dg dell’Asp di Catanzaro e all’assessore regionale alle Politiche Sociali e Welfare: «Non posso effettuare visi…

Pubblicato il: 13/08/2020 – 11:32
«Chiuso in casa da mesi per colpa della burocrazia in smartworking». La denuncia di un disabile di Chiaravalle

CHIARAVALLE «In qualità di presidente provinciale Uildm di Catanzaro (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare) con sede a Chiaravalle Centrale, associazione in difesa dei diritti delle persone disabili, voglio rivolgere all’opinione pubblica la mia forte protesta per l’inefficienza degli uffici dell’Asp di Soverato».
È quanto scrive, in una lettera indirizzata al direttore generale dell’Asp di Catanzaro e all’assessore regionale alle Politiche Sociali e Welfare, il presidente provinciale Uildm di Catanzaro, Giovanni Sestito. Una missiva nella quale racconta, con sdegno e amarezza, le sue personali vicissitudini.
LA VICENDA «A fine gennaio ho inoltrato agli uffici competenti una pratica per la sostituzione delle batterie della mia carrozzina elettrica. Dopo varie sollecitazioni, venivo addotto, come causa della mancata consegna, il lockdown e il conseguente smartworking del personale, operativo a regime ridotto. Vestendomi di santa pazienza ho atteso la fine dell’emergenza e la normale ripresa del lavoro. Terminata l’emergenza e constatato il perdurare della situazione di stallo, ho continuato con le mie sollecitazioni, in quanto mi dovevo sottoporre a delle visite mediche specialistiche (che per tale motivo ho dovuto annullare, con grave danno per la mia salute). Espletata la prima fase della pratica, la stessa veniva trasmessa all’ufficio ‘Acquisizioni Beni e Servizi’. Passati altri due mesi a tutt’oggi non ho ancora nessuna notizia. Ho inoltrato formale protesta anche ai vari uffici via pec, ma le stesse mail pare non siano funzionanti».
«È l’assurdo della burocrazia italiana, in tutti i settori, ma nella sanità soprattutto, dove il cittadino ha diritto di avere delle risposte immediate. È inconcepibile come, per autorizzare un ausilio così importante, necessitano numerosi passaggi inutili, da stanza in stanza, impiegando tempi biblici, con grave danno alla salute del cittadino. Mi domando se ancora oggi, con un sistema informatizzato le pratiche burocratiche hanno i tempi di consegna paragonabili ai messaggi dei colombi viaggiatori, ai quali accadeva che se la colomba si perdeva per via aerea anche il messaggi andava smarrito. Sarà capitato che si sia persa via etere anche alla mia colomba? Occorre una burocrazia semplificata, efficiente in un contesto rinnovato e supportato dalla tecnologia digitale. Mi chiedo se è il sistema che funziona male e a rilento o è l’inefficienza dell’impiegato?».
«In ogni caso, il tutto, è inaccettabile e vergognoso. Sta di fatto che sono chiuso in casa da mesi senza poter effettuare visite mediche e uscire a fare minima vita di relazione. Chiedo al direttore generale dell’Asp di Catanzaro e all’assessore regionale alle Politiche Sociali e Welfare di intervenire, per quanto di loro competenza sulla vicenda».

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