Ultimo aggiornamento alle 22:10
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 3 minuti
Cambia colore:
 

Il lockdown non ha cambiato il Pd: la ripartenza è nel segno della "balcanizzazione"

I democrat puntano al congresso regionale in autunno ma ogni piazza, da Catanzaro a Cosenza passando per Crotone, rivela più di una tensione, con fronti polemici quotidiani e la “guerra” permanente…

Pubblicato il: 14/08/2020 – 20:49
Il lockdown non ha cambiato il Pd: la ripartenza è nel segno della "balcanizzazione"

A Catanzaro è polemica sulla composizione della segreteria provinciale, a Cosenza si litiga sul tesseramento, a Crotone ci si accapiglia sulle imminenti Amministrative, a livello regionale fa discutere l’insediamento del coordinamento. Il lockdown non ha cambiato le (cattive) abitudini del Pd, che marca la sua ripartenza nel suo stile più perfetto: litigando e “balcanizzandosi”. Secondo molti osservatori politici in autunno potrebbe essere celebrato il congresso per ridare ai democrat calabresi una gestione ordinaria e non più commissariale, ma da qui a quel giorno ci sono di mezzo le elezioni, che potrebbero fare da ulteriore “tappo” soprattutto se dovessero andare male per i dem. E intanto, al traguardo di Ferragosto l’immagine del Pd regionale è quella solita: tante anime, nessuna sintesi. Le varie correnti trattano e dialogano ma guardandosi sempre con sospetto (anche perché riflettono le dinamiche del partito a livello nazionale). E appena qualcuno fa qualcosa (e nomina qualcuno) “apriti cielo”. Al momento, l’unico “fil rouge” che sembra legare la gran parte delle aree dei demo calabresi è quella di tenere a debita distanza il gruppo riconducibile all’ex governatore Mario Oliverio, dal quale tra l’altro sembra essersi staccato l’ex capogruppo alla Regione nella scorsa legislatura, Sebi Romeo: la visione plastica di questa “conventio ad excludendum” è stata la nomina da parte del commissario regionale Graziano di un coordinamento che dovrà traghettare il Pd nell’accidentato percorso verso il congresso. E infatti questa nomina ha scatenato le reazioni critiche degli oliveriani, che peraltro la polemica contro le scelte di Graziano l’hanno indirizzata non su logiche di corrente ma di metodo (l’accusa concentrica a Graziano è stata quella di non aver tenuto in considerazione giovani e donne). Così come questa dicotomia sembra essersi riprodotta anche con riferimento alla vicenda del tesseramento del Pd di Cosenza, con il botta e risposta tra il commissario Miccoli e l’oliveriano Luigi Gugliemelli, che erta al osto di Miccoli fino a qualche mese fa. Poi, adesso, la “partita” di Catanzaro, con il segretario provinciale Cuda che ha nominato la sua segreteria suscitando l’ira di Notarangelo, che ha apertamente detto di non essere stato messo al corrente della cosa (e Notarangelo non sarebbe il solo)… E infine, il campo “impraticabile” dei dem a Crotone, verticalmente divisi in vista delle Comunali e sull’eterno dilemma: accordo con gli Sculco sì o no. In più, a livello regionale resta ancora sostanzialmente aperta la questione legata alle dimissioni da Palazzo Campanella di Pippo Callipo, sul cui nome la segreteria zingariettiana ha impostato l’opera di destrutturazione e ristrutturazione del Pd calabrese nel segno del rinnovamento. Intanto, rinnovamento sicuramente non c’ nelle dinamiche dei dem calabresi, rissose come prima. Il lockdown, sotto questo aspetto, non ha cambiato proprio nulla…(a. cant.)

Argomenti
Categorie collegate

Corriere della Calabria - Notizie calabresi
Corriere delle Calabria è una testata giornalistica di News&Com S.r.l ©2012-. Tutti i diritti riservati.
P.IVA. 03199620794, Via del Mare, 65/3 S.Eufemia, Lamezia Terme (CZ)
Iscrizione tribunale di Lamezia Terme 5/2011 - Direttore responsabile Paola Militano
Effettua una ricerca sul Corriere delle Calabria
Design: cfweb

x

x