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Comunali a Reggio, appello di Tuccio alla Marcianò: «Rifletta, farà vincere Falcomatà»

Dal Polo Civico si riapre una porta al dialogo con l’ex assessore alla legalità di Falcomatà. Siclari si affida a whatsapp per reclutare candidati, Cannizzaro resta in silenzio. Minicuci attende le…

Pubblicato il: 16/08/2020 – 15:47
Comunali a Reggio, appello di Tuccio alla Marcianò: «Rifletta, farà vincere Falcomatà»

di Fabio Papalia
REGGIO CALABRIA
A Reggio Calabria si tenta ancora faticosamente di arruolare candidati per le elezioni comunali mentre c’è chi intravede ancora uno spiraglio per la diplomazia.
Tra il dire e il fare una lista c’è di mezzo l’accettazione della candidatura. La sopravvalutazione della effettiva consistenza dei propri voti o delle proprie liste, che affligge un’alta percentuale di candidati, potrebbe essere una variante dell’effetto Dunning-Kruger, una “distorsione cognitiva a causa della quale individui poco esperti in un determinato campo tendono invece a sopravvalutare le proprie abilità autovalutandosi, a torto, esperti in quel campo, mentre, per contro, persone davvero competenti tendono a sminuire o sottovalutare la propria reale competenza”. Traslato in politica potremmo ribattezzarlo l’effetto “candidato a sindaco”. Tanti i candidati a sindaco, pochi i candidati consiglieri per supportarli.
L’APPELLO DI TUCCIO Quando sta per iniziare il countdown dell’ultima settimana utile per la presentazione delle liste (la scadenza è sabato prossimo) si moltiplicano gli appelli in questo o in quello schieramento.
L’ex assessore Luigi Tuccio, che ha partecipato agli incontri dell’abortito Polo Civico nel tentativo di trovare una convergenza tra Eduardo Lamberti Castronuovo e Angela Marcianò, oggi sul suo profilo facebook dal ritiro ferragostano di Gambarie d’Aspromonte lancia un appello alla riflessione indirizzato proprio all’ex assessore alla legalità della giunta Falcomatà.
Tuccio pone l’accento proprio sulla “matematica” applicata alla politica, arriva un momento in cui i programmi, i principi, i valori, si traducono in freddi numeri e statistiche: «Non è fatica agevole comprendere che intelligenza e lungimiranza politica significhino anche far quadrare i conti della serva. Qualsiasi progetto politico è in radice stroncato sul nascere se a poche ore dalla presentazione delle liste non si riesca neanche a completare il quadro dei candidati… Sono davvero curioso di vedere quante saranno queste liste con i cui numeri, i vari candidati sindaco, ecumenici e non, si stanno sciacquando la bocca».
Tuccio, che è stato anche coordinatore di Grande Città del Pdl, pronostica una debacle del centrodestra e della candidata outsider: «E allora avverrà inevitabilmente che il sindaco Falcomatà vincerà a mani basse di fronte all’inconsistente candidato della Lega, sulla quale appare evidente l’Opa lanciata da Forza Italia; e surclasserà Angela Marcianò, intorno alla quale non vi è stata la condivisione di nessuno degli altri candidati sindaci. Evidentemente sarà sicura di avere messe di candidati e di consensi tali da arrivare al ballottaggio senza bisogno di allearsi con gli altri candidati… Tuttavia, chi mastica poco di realtà politica, sa bene che questo sarà impossibile ancorché soltanto per dato numerico».
A pochi giorni dal “game over” Tuccio torna a suggerire una strategia per unire le forze, ripiegare su Lamberti Castronuovo (che si è ritirato dalla campagna ma se chiamato a gran voce sicuramente non si tirerebbe indietro) diversamente la magra consolazione di vincere una battaglia e perdere la guerra: «Peccato perché a me era parso che tutti gli altri candidati Sindaco sarebbero stati disponibili a convergere su Eduardo Lamberti Castronuovo e non su Angela Marcianò. Ancora ci sono poche ore di riflessione ed il mio appello, accorato, è quello alla riflessione… Altrimenti – sottolinea Tuccio – la vittoria di Falcomatà avrà un nome ed un cognome. Lo stesso di colei la quale è convinta di arrivare da sola al ballottaggio. Se così fosse, glielo auguro di cuore ma se invece ci fosse ancora un sussulto finale di logica realtà, nessuno ha chiuso la porta del dialogo…».
LA LEGGE SEVERINO Ma c’è di più. Tuccio pone sul tavolo anche l’imbarazzante questione della legge Severino: «Intanto cerchiamo di capire quali conseguenze possa avere la legge Severino su un eventuale sindaco eletto e portatore di condanna in primo grado. Tecnicamente non ho avuto modo di approfondire questo passaggio».
Il testo unico delle disposizioni in materia di incandidabilità (la cosiddetta Legge Severino) al capo IV “Incandidabilità alle cariche elettive negli enti locali” art. 11 “Sospensione e decadenza di diritto degli amministratori locali in condizione di incandidabilità” prevede al comma 1 che “Sono sospesi di diritto dalle cariche indicate al comma 1 dell’articolo 10 (tra cui il sindaco ndr): a) coloro che hanno riportato una condanna non definitiva per uno dei delitti indicati all’articolo 10, comma 1, lettera a), b) e c);”.La sospensione prevista dalla Legge Severino dura 18 mesi. Tra i delitti indicati al comma c) dell’art. 11 c’è l’abuso d’ufficio, uno dei due reati, insieme al falso, per cui la Marcianò è stata condannata a un anno in primo grado (pena sospesa) al termine del processo con rito abbreviato nel caso Miramare.
SICLARI ARRUOLA CANDIDATI PER MINICUCI VIA WHATSAPP Anche nel campo del “generale” Minicuci si moltiplicano gli appelli, anzi diventano virali. Un esercito di colonnelli che deve ancora arruolare le truppe. Il candidato a sindaco del centrodestra indicato dalla Lega non deve passarsela molto bene, se il senatore Marco Siclari, che da Roma aveva promesso di inviare 5 legioni (liste) di candidati, ha aperto l’arruolamento col passaparola su whatsapp inviando questo testo: “Messaggio Broadcast (Elezioni Reggio Calabria) Stiamo completando le liste a sostegno di Nino Minicuci candidato sindaco di Reggio Calabria, supportato dalla coalizione di centrodestra. Mercoledì completeremo le liste. Se conosci qualche nostro valido concittadino che può e vuole dare un supporto politico a Reggio Calabria ed elettorale al candidato Minicuci, CANDIDANDOSI IN PRIMA PERSONA, contattami prima possibile. Ho sempre creduto che ciascuno di noi può essere direttamente ed indirettamente di aiuto alla nostra città. Dobbiamo crederci. Grazie. Marco”.
L’ARMATA ROSSA DI FALCOMATÀ Ecco, il problema è stato “credere” che fosse così semplice scalzare l’armata rossa di Giuseppe Falcomatà. I suoi candidati non saranno bene equipaggiati, le sue numerose liste saranno un po’ goffe come i carri armati sovietici della seconda guerra mondiale ma al momento è l’unico a schierare una potenza di fuoco commisurata all’appuntamento elettorale. Anche per il sindaco uscente la Severino potrebbe giocare brutti scherzi, ma solo in corso d’opera. E’ ancora pendente in primo grado il processo ordinario scaturito dal caso Miramare.
ASPETTANDO LA CAVALLERIA Si sono perse le tracce anche delle liste del coordinatore provinciale di Forza Italia, Francesco Cannizzaro, il quale si è opposto più di ogni altro alla candidatura di Minicuci e poi, dopo l’annuncio del candidato, si è defilato. Come in un fortino assediato dagli indiani Minicuci resiste e aspetta di sentire la cavalleria che arriva al galoppo al grido “arrivano i nostri”. Cannizzaro però, finora anziché la baionetta ha dato ordine al trombettiere di innestare la sordina. Il deputato azzurro è accampato a qualche parte in Aspromonte, tra Mannoli e il cippo Garibaldi, e scruta dall’alto le grandi manovre. (redazione@corrierecal.it)

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