LAMEZIA TERME Fondi sempre più esigui e responsabilità sempre maggiori. Per i sindaci italiani amministrare i piccoli Comuni, negli anni, è diventato sempre più complesso. E ancora più spesso una scelta che ha portato molti meno benefici di quanto i cittadini sono portati a credere.
In Calabria, al netto delle operazioni della magistratura, lo sforzo dei sindaci è in molti casi più impegnativo che in altre realtà territoriali: dalle intimidazioni e la presenza opprimente della ‘ndrangheta fino alle difficoltà territoriali e uno spopolamento che come un’ombra in espansione avvolge sempre più i piccoli centri calabresi.
Uno sforzo, quello dei sindaci, che il Ministero dell’Interno ha riconosciuto, al punto di decidere di aumentare l’indennità mensile (lo stipendio) per chi amministra i Comuni fino a 3mila abitanti. O almeno in parte.
IL DECRETO Si tratta del decreto del 23 luglio scorso e pubblicato in Gazzetta Ufficiale solo pochissimi giorni fa. Firmato dal ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, il nuovo decreto, a seguito dell’intesa in sede di Conferenza Stato-città e autonomie locali, ripartisce un fondo per concorrere ai maggiori oneri di spesa sostenuti dai comuni con popolazione fino ai 3mila abitanti per la corresponsione dell’aumento dell’indennità di funzione spettante ai sindaci. E nel bilancio di previsione del Ministero dell’interno, per l’anno finanziario 2020 e per il triennio 2020-2022, è stato istituito il “Capitolo 1394”, che stabilisce proprio la dotazione finanziaria di 10milioni di euro a decorrere dal 2020. Ma non è tutto. Di fatto lo Stato coprirà il 55,1% della spesa: il resto sarà a carico dei Comuni. L’aumento, inoltre, si applica insieme a un taglio, perché sulla base di calcolo pesa la riduzione del 10% alle indennità previste dalle regole nazionali introdotte con la legge 266/2005.
Il provvedimento, ora alla firma del ministro dell’Economia e Finanze Roberto Gualtieri, individua il contributo annuo assegnato in tutto a 3.598 enti.
Secondo la Corte dei Conti, inoltre, la possibilità di incrementare l’indennità dei sindaci fornisce ampia flessibilità nella modulazione dell’aumento e, al contempo, richiede necessariamente, da parte dello stesso ente, all’atto di quantificare numericamente l’incremento, una complessiva valutazione sulla misura dell’aumento, entro il limite di legge, e che soprattutto risulti compatibile con la propria situazione finanziaria.
LE CIFRE Tradotto in cifre, la nuova indennità per i sindaci dei centri fino a 3mila abitanti potrà arrivare fino a 1.659 euro: un aumento di 497,35 euro per i sindaci dei Comuni fino a 1.000 abitanti (che fino a oggi percepivano 1.162 euro) e di 357 euro per i sindaci dei Comuni da 1.001 a 3.000 abitanti (che oggi percepivano 1.301 euro). La cifra finale corrisponde all’85% dell’indennità dei sindaci dei Comuni fino a 5 mila abitanti. In Calabria (dati aggiornati al gennaio 2020) i Comuni sotto i 3mila abitanti sono in tutto 250 su 404 e dunque l’aumento dell’indennità riguarda ben oltre la metà degli enti della nostra regione, per la gioia di tutti i sindaci interessati.
LA SODDISFAZIONE DI ANCI «Era stata l’associazione dei Comuni a farsi carico della questione, ribadendo in più occasioni come le responsabilità dei sindaci dei piccoli Comuni non fossero inferiori rispetto a quelle dei colleghi delle grandi città. L’attuazione della misura prevista dal decreto-legge n.124/2019, convertito con la legge n.157/2019, pone fine ad una situazione di stallo, giacché le indennità erano ferme da anni».
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