di Alessia Truzzolillo
CATANZARO Non vittime ma utilizzatori di «un’alleanza strategica» che ha reso più agevole l’attività imprenditoriale degli indagati. Così il gip distrettuale di Catanzaro Giulio De Gregorio descrive il rapporto tra i fratelli Francescantonio ed Emanuele Stillitani e i vertici della cosca Anello-Fruci di Filadelfia.
Il gip ha destinato i due imprenditori – fermati il 21 luglio scorso nel corso dell’operazione della Dda di Catanzaro “Imponimento” condotta dal Comando provinciale della Guardia di Finanza di Catanzaro – agli arresti domiciliari. Nonostante la misura cautelare meno afflittiva, nei confronti degli Stillitani, accusati di concorso esterno in associazione mafiosa, il giudice riserva parole taglienti: «È chiaro, che come già emerso a proposito della posizione dei due Stillitani che le somme pagate alla cosca non sono certamente un “pizzo”: non vi sono pressioni o minacce, ma è l’imprenditore che, in virtù di un’alleanza strategica, utilizza il potere del sodalizio per ottenere vantaggi che, in un regime di libera concorrenza, o non avrebbe potuto ottenere o comunque avrebbe ottenuto con maggior fatica e rischi di insuccesso».
«Essi hanno dato un consapevole contributo causale alla sopravvivenza ed al rafforzamento della cosca – prosegue il gip –, assumendo sodali e parenti degli stessi, consentendo, direttamente o anche attraverso il Facciolo (Antonio Facciolo, compartecipe a pieno titolo, imprenditore di riferimento degli Anello, ndr), alla cosca di imporre i propri fornitori ed ottenendo in cambio vari vantaggi, garantendosi la possibilità di gestire indisturbati, attraverso la società Piumeria, tutti i servizi all’interno del Garden Resort».
RECIPROCO VANTAGGIO Secondo l’accusa tra gli Stillitani e gli Anello-Fruci esistva un rapporto “sinallagmatico”, ovvero basato su un reciproco vantaggio. Gli imprenditori avrebbero permesso alla cosca di infiltrarsi e di avere voce in capitolo nella della gestione di strutture turistiche, anche mediando con altri imprenditori in relazione alle pretese estorsive della consorteria e dei suoi appartenenti, concorrendo nelle condotte estorsive, favorendo l’affidamento di opere, forniture e servizi ad imprese vicine alla cosca, oppure avvalendosene direttamente, garantendo l’assunzione di sodali o di soggetti comunque indicati dall’organizzazione, riconoscendo all’organizzazione un contributo in denaro in ragione delle attività imprenditoriali oggetto di tutela mafiosa.
In cambio gli Anello-Fruci si sarebbero mostrati utili «per la risoluzione di problematiche di vario genere, per il compimento di atti di concorrenza illecita o di natura estorsiva nello svolgimento della loro attività imprenditoriale, ovvero di atti intimidatori nei confronti di soggetti non graditi, e ancora per ottenere appoggio in favore di Francescantonio Stillitani in occasione delle competizioni elettorali che lo vedevano candidato (in particolare, elezioni regionali calabresi del 2005)».
Secondo il gip: «In questo scambio di favori, i due germani hanno messo a disposizione della cosca, pur cercando in ogni modo di restare sullo sfondo, le loro risorse imprenditoriale, consentendo assunzioni o consentendo il mantenimento al lavoro di associati che la nuova gestione Valtour voleva sostituire Il contributo degli imprenditori nell’affidamento del servizio di guardiania a soggetti intranei all’organizzazione). In particolare, in questo modo hanno dato un rilevante contributo causale al consolidamento della cosca, che attraverso i guardiani si garantiva anche il controllo del territorio».
Il caso Valtur citato dal giudice è emblematico poiché riguarda l’imposizione – attraverso il danneggiamento, l’estorsione e l’illecita concorrenza a danno della Valtur – dei guardiani designati dalla cosca che la società voleva sostituire. In questo caso lo stesso Emanuele Stillitani si sarebbe prodigato nel fare gli interessi del clan.
L’UTILITA’ DEL SOSTEGNO ELETTORALE «Altro considerevole vantaggio ed utilità è l’appoggio politico ottenuto nel corso delle elezioni, ottenendo protezione ed appoggio politico da parte della cosca». Il gip fa riferimento all’estorsione ai danni di una dipendente di Antonio Facciolo il quale avrebbe minacciato di licenziamento una sua dipendente se non avesse votato per Francescantonio Stillitani.
Inoltre si riportano le risultanze delle indagini «circa la complessa vicenda degli scrutatori, tutti legati alla Cosca Anello – Fuci, tutti residenti in altre circoscrizioni così garantendo un maggior numero di voti nella circoscrizione di interesse)». (a.truzzolillo@corrierecal.it)
x
x