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«Non abbiamo paura di lobby, spacciatori e sciacalli». Magorno “difende” l’estate di Diamante

Conferenza stampa del sindaco dopo le scene da Far West di Ferragosto. «Abbiamo subìto tre aggressioni in pochi giorni. Con le nostre scelte abbiamo chiuso le discoteche e colpito interessi. Ma non…

Pubblicato il: 16/08/2020 – 10:43
«Non abbiamo paura di lobby, spacciatori e sciacalli». Magorno “difende” l’estate di Diamante

DIAMANTE «Non c’è lobby che ci possa fermare. Continueremo sulla linea della legalità. Non ci faremo intimorire dagli spacciatori, dai discotecari, da chi viene a commettere violenza e dagli sciacalli politici che speravano nel fallimento della stagione turistica». Ernesto Magorno non ha mezze misure nella conferenza stampa convocata dopo il Ferragosto da Far West vissuto nel centro storico di Diamante, che si è concluso con l’arresto di quattro persone da parte dei carabinieri. Il sindaco e senatore di Italia Viva ricorda: «Abbiamo subìto tre aggressioni negli ultimi giorni. L’ultima è stata la più infame: intorno alle 16,30 quattro luridi vigliacchi con una macchina di colore scuro sono arrivati e scesi dalla macchina armati. Abbiamo visionato le immagini acquisite dall’autorità giudiziaria: sono scesi con l’intenzione di aggredire la città. Non è stata un’azione ad personam, ma dimostrativa alla comunità, hanno malmenato chiunque con pugni di ferro e pistola in mano». Magorno parla di una «reazione coraggiosa di tutti i cittadini di Diamante per evitare il peggio. Siamo riusciti ad arrestarli tutti, abbiamo partecipato attivamente all’arresto dei primi tre e l’ultimo è stato effettuato dal vicesindaco insieme a un vigile urbani di Diamante. Siamo una comunità che si sa difendere».
DISCOTECHE CHIUSE Il primo cittadino non ha dubbi: si tratta di «sporche aggressioni mafiose messe in campo dagli spacciatori di droga» dovute al fatto che «abbiamo combattuto il fenomeno». Lo spiega rievocando scelte amministrative: «L’anno scorso abbiamo fatto in modo che a Diamante non aprisse una discoteca liberando il paese da una oppressione decennale: migliaia di persone che si riversavano nella nostra città devastandola. Di fatto – dice – abbiamo impedito l’apertura delle discoteche limitando gli orari nei quali è possibile fare musica». Ma, chiarisce, «non abbiamo nulla contro i discotecari che hanno scatenato un’aggressione nei confronti del sindaco, come senatore, imputandomi di aver orientato la giunta regionale nella scelta di chiudere le discoteche».
«COLPITO GLI AFFARI DELLA DROGA» Per Magorno, tutto questo ha «creato un clima di odio nei confronti della nostra città». E avrebbe colpito interessi specifici, perché «si spaccia dappertutto ma nelle discoteche si spaccia di più. Abbiamo chiuso locali protetti per anni da altri amministratori, e le nostre azioni hanno prodotto un crollo del mercato della droga».
«Abbiamo colpito i loro affari – continua il sindaco –. Non ci intimidiscono. Se qualcuno pensa che torneremo indietro ha sbagliato indirizzo». L’obiettivo del senatore si rivolge anche a un pezzo della politica diamantese «che non ha addentato il malloppo del potere. Noi eravamo in piazza e abbiamo partecipato all’arresto dei delinquenti – dice –. Loro, mentre il sangue innocente di Augieri (il giovane ucciso al culmine di una rissa sul lungomare, ndr) bagnava il selciato, dormivano nelle loro case mentre la città era abbandonata a se stessa».
«NON ABBIAMO PAURA» L’aggressione di ieri, per Magorno, «dimostra che siamo pronti a difenderci con i mezzi della legalità. C’era tutta l’amministrazione tra piazza XI febbraio e il lungomare. Siamo gente che non ha interessi, il vicesindaco non tutela neanche gli interessi del locale del figlio, come è giusto che sia. Non ci dividerete, siamo qui per essere un presidio di legalità». E poi parla di un «vergognoso documento che non ha dato neanche solidarietà ai cittadini di Diamante per quello che è accaduto». Annuncia una severità ancora maggiore: «Lo sappiano gli spacciatori. Non abbiamo paura di nessuno. Sapevamo quali erano gli interessi che potevamo andare a ledere. Se avete qualcosa da dire venite da noi, non dai cittadini di Diamante». E poi annuncia che lascerà il proprio ufficio in municipio per presidiare il territorio: «Non c’è motivo di stare in ufficio, starò in mezzo alla strada fino alla fine della stagione turistica».
LA SOLIDARIETA’ DI DI NATALE «Esprimo la mia solidarietà alla comunità di Diamante ed al suo sindaco per quanto successo nei giorni scorsi. L’aggressione subita da balordi che armati hanno minacciato una intera città rappresenta uno schiaffo a Diamante e all’intera Calabria». Lo afferma, in una nota, il consigliere regionale Graziano Di Natale (Iric), vicepresidente della commissione regionale contro la ‘ndrangheta. «Un grave attacco – prosegue Di Natale – scene di questo genere non possono essere tollerate e plaudo al pronto intervento delle forze dell’ordine e della magistratura. La delinquenza organizzata non può e non deve trovare spazio. Nei prossimi giorni mi recherò a Diamante per manifestare personalmente la mia vicinanza e il mio sostegno alla comunità. Gesti del genere non possono passare inosservati, in qualità di vicepresidente, non posso che rivolgere tutta la mia attenzione a riguardo. La ‘malavita’ ed il ‘malaffare’ vanno fermati non sottacendo di fronte a nulla la nostra Calabria non è e non deve essere terra di delinquenza».

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