di Pablo Petrasso
CATANZARO È stato accolto dal Tribunale di Catanzaro, sezione lavoro, il ricorso contro la nomina fiduciaria della nuova coordinatrice dell’Avvocatura regionale Maria Maddalena Giungato, decisa dalla presidente Jole Santelli senza passare attraverso una selezione né una comparazione dei curriculum.
Il giudice Anna Maria Torchia ha sospeso l’efficacia del decreto del 27 maggio 2020 con il quale Giungato è stata nominata e «ordina alla Regione Calabria di conferire l’incarico di coordinatore dell’Avvocatura regionale con le modalità previste dall’articolo 19 del decreto legislativo 165/2001 e dal Regolamento regionale numero 7 del 2015». Si torna, dunque, al passato, con una normale proceduta comparativa. In più, il Tribunale ha condannato la Regione a rifondere le parti ricorrenti le spese di lita per 2.759 per le parti ricorrenti e 2.500 per la terza parte. Contro la nomina aveva avanzato ricorso il Consiglio dell’ordine degli avvocati di Catanzaro e Massimo Gimigliano (ricorrenti con gli avvocati Vincenzo Agosto e Crescenzio Santuori), l’avvocato Paolo Falduto (ricorrente con gli avvocati Bruno e Luigia Ferrò) contro Regione Calabria (resistente con l’Avvocatura distrettuale dello Stato) e Maria Maddalena Giungato (resistente contumace), e l’Unione nazionale avvocati enti pubblici (con gli avvocati Giuseppe Lullo e Maria Grazia Garofalo).
IL RICHIAMO ALLA CORTE COSTITUZIONALE Per il giudice i criteri seguiti dalla Regione nella nomina sono errati. Perché «pur a voler prescindere dalla natura della figura del Coordinatore, non si può non tener conto dei principi espressi dalla Corte costituzionale». E la Consulta «ha affermato, in tema di incarichi temporanei a soggetti esterni all’amministrazione, il principio in base al quale la Regione può derogare ai criteri statali di cui al d.lgs. n. 165 del 200l, a condizione che preveda, in alternativa, altri criteri di valutazione, ugualmente idonei a garantire la competenza e la professionalità dei soggetti di cui si avvale» e ad assicurare che «la scelta dei collaboratori esterni avvenga secondo i canoni della buona amministrazione». I giudici della Corte costituzionale, in sostanza, hanno «sempre escluso che la selezione di personale esterno di diretta collaborazione possa avvenire soltanto in base a un rapporto fiduciario». E invece quella di Maria Maddalena Giungato è una scelta intuitu personae, effettuata dalla presidente Santelli senza alcun confronto con le competenze di altri candidati. Una scelta fiduciaria che adesso la giunta regionale dovrà rimodulare sulla base delle indicazioni del Tribunale di Catanzaro.
L’IPOTESI BORGO (MA C’È UN PROBLEMA) Nell’attesa della rimodulazione richiesta dal Tribunale di Catanzaro, l’ipotesi allo studio della giunta regionale sarebbe quella di assegnare l’interim all’Avvocatura a Maurizio Borgo, super manager che guida il Segretariato generale. All’occhio attento dei tecnici della Cittadella, però, non è sfuggito uno dei possibili ostacoli legati a questa scelta. Borgo (che è in aspettativa come avvocato dello Stato per l’incarico ricoperto in Regione), infatti, come dirigente non può essere iscritto all’Elenco speciale degli avvocati. Per un manager, infatti, c’è il divieto di iscrizione all’elenco speciale, che è una delle condizioni necessarie per poter ricoprire l’incarico di coordinatore dell’Avvocatura. Un bel rompicapo di metà agosto che la politica e la burocrazia regionali sono chiamate a risolvere per evitare che la scelta del capo degli avvocati della Regione diventi il primo tormentone di questa legislatura. Il tempo, però, stringe. (p.petrasso@corrierecal.it)
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