COSENZA Si intensificano i controlli in Calabria per scongiurare una nuova ondata di contagi da coronavirus. Tutti i Dipartimenti di Prevenzione nella nostra regione da giorni sono in allerta e impegnati a pianificare quelle che saranno le prossime attività di prevenzione. E sulla scia di quanto fatto dal Dipartimento di Prevenzione di Catanzaro che in 48 ore ha effettuato oltre 1.500 tamponi dopo il “caso” Soverato, quello di Cosenza ha già annunciato che intensificherà ulteriormente l’attività di controllo sui rientri. Il ferragosto appena concluso si è concluso senza troppe sorprese ma l’altro dato certo è che tutti i casi di Covid attualmente attivi in Calabria sono riconducibili ai rientri dalle zone rosse.
IL CASO ROSETO Tra questi c’è anche un uomo reduce da un viaggio in Lombardia e tornato in Calabria, a Roseto Capo Spulico. L’uomo, dopo aver riscontrato un rialzo della temperatura corporea, però, si sarebbe recato all’ospedale “Annunziata” di Cosenza. Qui, nel weekend di ferragosto, tra carenza di personale (solo 5 medici di turno in reparto sui 19 previsti in organico) il paziente avrebbe atteso invano per accertamenti, con il tampone effettuato solo dopo aver raggiunto la medicina “Valentini”.
E il primo esito positivo del tampone ha ovviamente alzato il livello di allarme nell’ospedale cosentino con l’avvio del “contact tracing” interno, così come previsto dal protocollo. Il Dipartimento di Prevenzione dell’ASP di Cosenza ha così deciso di alzare ulteriormente il livello dei controlli. «Oltre ad essere facilmente raggiungibile H24 tramite i numeri istituzionali di pubblica emergenza – fanno sapere – in questo periodo ha messo a disposizione personale medico dedicato che risponde ai numeri 0984.8933590 e 344.2468940, tutti i giorni, festivi inclusi, dalle 8:00 alle 20:00».
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