COSENZA La delibera numero 646 dello scorso 3 agosto adottata dall’Asp di Cosenza e che riguarda la riorganizzazione della rete regionale dei laboratori pubblici è al centro di una contesa innescata dai sindaci che amministrano i comuni lontani dall’area urbana di Cosenza. Fascia ionica e tirrenica in subbuglio e federazione provinciale del Pd di Cosenza che invoca l’intervento del ministro Roberto Speranza. «Con la delibera numero 646/20 il Commissario straordinario dell’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza, Cinzia Bettelini ha deciso di sopprimere alcuni importanti laboratori analisi del territorio – scrivono i dem -. In particolare verrebbero chiusi e convertiti in punto prelievo, ma di fatto chiusi, i laboratori analisi degli ospedali di Rossano Corigliano, di Cassano allo Ionio, di Lungro, di Cariati, di Cetraro, di Mormanno, di San Marco Argentano e quello di Rende per il quale è previsto addirittura che presidio di riferimento diventi Castrovillari. La soppressione dei laboratori di analisi, e l’accorpamento ad altri laboratori, sarà causa di disservizi nell’erogazione delle prestazioni ed è inspiegabile alla luce del piano del fabbisogno del personale di recente deliberato». Gli esponenti del Partito Democratico, riprendendo le preoccupazioni già espresse da altri esponenti di partito dell’area ionica hanno sottoposto la questione al ministro della Salute Roberto Speranza. «Occorre prestare attenzione alle dinamiche che muovono simili scelte. I cittadini, i pazienti, non possono essere penalizzati e ulteriormente danneggiati da chi non ha una visione di una sanità pubblica modulata finalmente in funzione delle necessità dei medesimi, non in funzione degli interessi privati, e non ha contezza delle gravi contingenze che stiamo vivendo. Se questa è la premessa, sono doverose le dimissioni dell’ennesimo commissario straordinario e un intervento immediato del Ministro della Salute Roberto Speranza.
IL VERSANTE TIRRENICO Angelo Aita, primo cittadino di Cetraro, ha inoltrato una richiesta immediata di sospensione dell’esecutività della delibera poiché comporterebbe «la soppressione dei laboratori analisi di diversi presidi ospedalieri tra cui quello di Cetraro». L’amministratore del comune che affaccia sul Tirreno ritiene la decisione assunta dal commissario straordinario dell’azienda sanitaria provinciale «una operazione superficiale e autolesionista che rischia di creare ulteriori disservizi e ritardi nell’erogazione delle prestazioni. Una Deliberazione e un Dca – ribadisce Aita- che non tengono conto dei gravi disservizi anche per l’utenza che ricorre ai pronto soccorsi dei presidi ospedalieri, in particolar modo a quello di Cetraro, uno dei più dinamici del tirreno cosentino». Secondo il primo cittadino chi ha messo nero su bianco la delibera ha posto in essere: «Un atto approssimativo che non tiene conto, come al solito, della conformazione orografica del territorio calabrese e del tirreno cosentino in particolare, per non parlare del rischio che i laboratori accorpanti non siano nemmeno in grado di poter accogliere ulteriori servizi, soprattutto per la limitatezza degli spazi». A sostegno delle sue ragioni, Aita, nella lettere protocollata agli uffici di Viale Alimena ricorda anche l’allegato 1 del decreto del commissario ad acta numero 62 del 2020 all’interno del quale si ribadisce come nella condizione di regime del riordino della rete ospedaliera regionale, in ogni ospedale per acuti deve essere prevista la presenza di un laboratorio clinico con una organizzazione adeguata rispetto la complessità e specificità dei servizi clinici erogati. «Ci meraviglia la frettolosità delle disposizioni anche alla luce della volontà manifestata, e dichiarata improrogabile, dalla presidente Santelli, di mettere mano, entro l’autunno, alla riorganizzazione complessiva delle rete dei servizi ospedalieri e territoriali per meglio rispondere alle esigenze di salute dei cittadini calabresi», conclude il sindaco.
UN INCONTRO CON COTTICELLI «Inutile girarci intorno: la cosiddetta “conversione in punto di prelievo” dei laboratori d’analisi di Corigliano Rossano, imposta dal Commissario Cinzia Bettelini, significa semplicemente chiusura. Siamo di fronte a scelte che vengono assunte senza alcun confronto preventivo con il territorio e senza alcuna ragione plausibile. Sembra quasi che gli unici moventi siano l’improvvisazione e il desiderio di mostrare comunque una qualsiasi attività, magari per soddisfare qualche input romano. E tutto ciò non è accettabile. Non lo è per la terza città della Calabria, così come non lo è per Cassano, Lungro, Cariati, Cetraro e Mormanno. Sostengo pertanto senza riserve la lotta intrapresa dai circoli PD di Corigliano Rossano, Cariati e Cetraro per scongiurare la cessazione di un servizio essenziale alla cittadinanza». È quanto dichiara il capogruppo PD in Consiglio regionale, Domenico Bevacqua, il quale aggiunge: «Neppure l’emergenza Covid è servita per manifestare in maniera lampante la necessità di potenziare quell’assistenza territoriale che è il primo argine per evitare la saturazione di ospedali spock e hub. C’è bisogno di un piano razionale e ragionevole che sappia coniugare efficienza ed erogazione compiuta dei Lea. Per questo chiederò nei prossimi giorni un incontro al commissario Cotticelli per chiedergli di sospendere i provvedimenti in essere, invitandolo ad aprire un confronto franco e serrato che tenga conto dei territori, delle loro difficoltà e della urgenza di avvicinare i servizi ai cittadini».
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