Per quanto riguarda gli impianti di trattamento , i provvedimenti regionali trasferiscono la titolarità in capo all’ATO (e di tutti i contratti e rapporti relativi) dei Comuni all’ impresa impiegata “Calabra Maceri e Servizi SPA” per i lavori di trattamento ed eventuale smaltimento e sistemazione facendolo diventare un “pezzo grosso”. I Comuni, bene o male, erano e sono portatori di interessi relativi alla salvaguardia del territorio e di contenimento dell’inquinamento. Il provvedimento regionale nr. 266937 del 18 Agosto 2020 a firma del Dirigente Generale Ing. Domenico Pallaria , a parte aspetti propriamente patrimoniali sui quali è venuta ad incidere, sembrava(e sembra) fatta apposta per aprire ai privati il trattamento e le discariche private esistenti ad un uso illimitato (e sconsiderato). Con l’effetto, intanto, di aumentare dimensioni e profitti d’impresa ed, al contempo, di determinare diffidenze più che giustificate di popolazioni ed amministrazioni sull’aumento considerevole della tariffa che i Sindaci dovranno giustificare ai rispettivi consigli comunali, chiedendone l’approvazione. Ma nel nostro Paese gli unici problemi cui si bada sono quelli della giornata. Agli imprenditori “disponibili” (e non senza ottimi profitti) la Regione Calabria, fa ponti d’oro ed è pronta a toglier loro tutte le castagne dal fuoco. Il solerte dirigente generale previo controllo del decreto del Presidente della Regione Calabria nr. 101 del 23 Luglio 2020 ha attestato la regolarità amministrativa nonché la legittimità del decreto e la sua conformità alle disposizioni di legge, violando la legge regionale nr. 14 /2014, “normalizzando” il più grottesco provvedimento regionale , che diventa il classico cacio sui maccheroni. Anzi, il cacio sembra sia stato messo nel piatto in attesa dei maccheroni in arrivo dai privati e non solo di quelli. Insomma i privati, insieme alla Regione, sembrano dotati di grande lungimiranza. Non c’è che dire.
*Vicario ATO 1 Cosenza
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