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La riforma della sanità in Calabria, un dossier per il governo

Confronto a “Progetto Sud” tra il viceministro Sileri e “Comunità Competente”, che ha presentato le proposte per il rilancio del settore frutto di una piattaforma sottoscritta da 5000 calabresi

Pubblicato il: 20/08/2020 – 14:16
La riforma della sanità in Calabria, un dossier per il governo

LAMEZIA TERME Proposte concrete per la riforma della sanità in Calabria, proposte dal basso, nate dall’ascolto delle istanze dei calabresi e dei territori. “Comunità competente” le ha illustrate al viceministro Sileri nel corso del dibattito sul tema “Partecipiamo alla riforma della sanità in Calabria” organizzato alla Comunità Progetto Sud di Lamezia Terme guidata da don Giacomo Panizza. L’iniziativa, moderata dalla giornalista Maria Pia Tucci, è stata aperta dall’intervento di don Giacomo Panizza: «La nostra azione – ha detto – è nata da più di 5000mila firme che abbiamo raccolto, con l’adesione poi di oltre 100 sindaci della Calabria, di paesi piccoli e grandi, perché, indipendentemente dal Covid, la Calabria ha bisogno che la sanità sia ripresa in mano dalla vera politica. La pandemia ha aumentato la necessità dei fatti concreti e delle opere programmate: quello di cui questa terra ha bisogno sono strategie nuove, che vuole dire quali ospedali tenere e o, come migliorare l’assistenza domiciliare e soprattutto come unificarla, come unificare tutte le iniziative sanitarie che devono diventare interventi per i diritti di tutti su tutto, ovunque si viva in Calabria. È ora – ha aggiunto don Giacomo Panizza – di darci una strategia unitaria: le 5000 firme dicono che la popolazione calabrese è sensibile e vuole discutere e partecipare».
A soffermarsi sui contenuti è stato poi il portavoce di “Comunità Competente”, Rubens Curia, che ah ricordato come quello di oggi sia la prosecuzione di un primo incontro con il viceministro Sileri, avuto a Roma a inizi luglio: «Facciamo alcune proposte molto nette, relative alla responsabilità del commissario ad acta per il piano di rientro. La prima proposta è la rideterminazione del piano di fabbisogno del personale, previsto dalla legge, perché è evidente che dopo il Covid non si può guardare indietro e ci sono nuove esigenze. Seconda proposta che lanciamo è l’aggiornamento e la formazione del personale, poi l’acquista delle attrezzature medicali ci sono 86 milioni di euro di cui il commissario Cotticelli ha affidato la gestione a Invitalia, noi chiediamo un crono programma preciso e sicuro. Un altro punto che poniamo con forza è una riforma della sanità calabrese che tenga conto anche delle aree interne: ci sono i fondi, ora – ha aggiunto Curia – chiediamo che si attui una politica strutturale per il nostro territorio. Su queste proposte chiediamo delle risposte».
Curia ha poi osservato: «Sul tema del commissariamento, siamo netti e chiari, visto che dopo 11 anni di piano di rientro il 21% dei ricoveri dei calabresi avviene fuori regione e paghiamo 305 milioni di mobilità passiva. Il Patto per la salute approvato a dicembre dice che bisogna andare a un superamento dei piani di rientro, ma c’è una commissione e io temo che al solito i tempi si allunghino. Nelle more, chiediamo che si dia un mandato al commissario, quello di attuare la riforma in Calabria con le aziende sanitarie ospedaliere provinciali e le aziende sanitarie territoriali. Tenendo conto – ha rilevato il portavoce di “Comunità Competente” – della necessità della tutela delle aree interne, perché l’ultimo piano in Calabria, quello del 2004, ha guardato solo alla costa». Infine, l’intervento di Italo Reale: «È un buon segnale che il viceministro Sileri sia qui in Calabria, perché un Calabria i problemi della sanità saranno enfatizzati dalla presenza del Covid e mi sembra che la risposta sul territorio sia ancora drammaticamente insufficiente. Auspico che il governo, che è corresponsabile della situazione con la Regione, ne prenda atto e – ha concluso Reale – individui come prossimo commissario un soggetto all’altezza della situazione». (c. ant.)

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