di Alessia Truzzolillo
CATANZARO Cinque condanne da quattro anni e cinque mesi a un anno e otto mesi: è questo il bilancio della sentenza emessa dal gup di Catanzaro Matteo Ferrante nei confronti degli imputati implicati nel procedimento “Quarta copia” istruito contro un vero e proprio sistema criminale che consentiva a due società, la Ecoloda, società con sede a Gizzeria e la Crm, con sede a Dozza (Bologna), di gestire in modo illecito la filiera del recupero e dello smaltimento dei rifiuti, che sono stati sversati sia all’interno della discarica abusiva di località Bagni, sia in un ulteriore sito individuato in località San Sidero a Lamezia Terme, prossimi ad alcuni corsi d’acqua che attraversano il Lametino.
Il gup – accogliendo le richieste del sostituto procuratore di Catanzaro Corrado Cubellotti – ha condannato Angelo Romanello a 4 anni e 5 mesi di reclusione al pagamento di 42mila euro di multa; Pasquale Gabriele, un anno e 8 mesi di multa; Felice Antonio Liparota, 1 anno, 9 mesi e 10 giorni; Giuseppe Parisi, un anno 9 mesi e 10 giorni; Assunta Villella, 2 anni e 12mila euro di multa. Agli imputati sono state applicate le pene accessorie dell’interdizione temporanea dai pubblici uffici, l’interdizione legale, l’interdizione temporanea dagli uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese e dell’incapacità di contrarre con la pubblica amministrazione.
Inoltre il gup ha ordinato la bonifica ed il ripristino, a cura e spese dei condannati in solido tra loro, dei terreni siti in località Bagni ed in località San Sidero di Lamezia Terme. Nel collegio difensivo gli avvocati, Iaria, Gregorio Viscomi, Antonio Larussa, Marco Ruga. (a.truzzolillo@corrierecal.it)
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