«È da tempo che stiamo denunciando il non-governo degli ospedali calabresi. Gli episodi negativi si susseguono senza tregua e la Regione manifesta solo la sua assenza». Lo sostiene il capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Domenico Bevacqua. «È di pochi giorni fa il caso, sul quale avevamo lanciato l’allarme, del paziente rimasto due giorni in pronto soccorso con febbre alta e poi risultato positivo al Covid, senza che si fosse provveduto al tempestivo tampone. È di ieri la tragedia della donna al sesto mese di gravidanza, arrivata in ospedale con forti dolori e poi deceduta. Ecco perché, nei prossimi giorni, depositeremo una interrogazione urgente alla presidente Santelli e al direttore del Dipartimento Salute. Non si tratta di turare le falle in emergenza: c’è bisogno – rimarca Bevcqua – di una programmazione reale. Una programmazione ancora più necessaria considerando il rischio aumento curva contagi covid per la prossima stagione autunnale. D’altronde, tutti i segnali vanno purtroppo in questa direzione. Con la nostra interrogazione, chiederemo cosa si è fatto per nuove assunzioni di personale medico e paramedico; di quanto sono state aumentate le postazioni reali di terapia intensiva; se e in che misura sia stato implementato il necessario numero di Unità speciali di continuità assistenziale (Usca); quale coordinamento ci si possa attendere fra rete ospedaliera e assistenza territoriale». Il capogruppo del Pd alla Regione prosegue: «Sia chiaro, non è solo una questione di governo regionale: il ministro Speranza non si può limitare a inviare ispezioni dettate dalla contingenza. Sono mesi che, come gruppo Pd, gli stiamo chiedendo di intervenire in maniera seria per eliminare il disastroso Decreto 35 e ripensare organicamente tutta la logica del commissariamento, a cominciare dalla scelta errata del continuo invio di manager esterni. La prima ondata del Covid – conclude Bevacqua – ha tenuto pressoché indenne la Calabria. Ma sarebbe tragicamente colpevole pensare di affidare questa terra e i suoi cittadini unicamente alla buona sorte».
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