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«Calabria: sarà vero amore?»

di Francesco Bevilacqua*

Pubblicato il: 22/08/2020 – 11:02
«Calabria: sarà vero amore?»

Sono assalito da telefonate non solo di forestieri che vogliono vedere il Pollino piuttosto che l’Aspromonte, ma anche di calabresi residenti che vogliono sapere come si arriva nel tal posto o nel tal altro. La maggior parte dei telefonisti “nostrani” l’anno scorso, di questi tempi, era in Trentino o a Sharm El Sheik. Del Trentino dicevano: “Che organizzazione! Che posti belli! Prati, sentieri, alberi, montagne sempre in ordine!” La nota località egiziana, invece, la chiamavano, confidenzialmente “Sharm”, quasi fosse una seconda patria. Quest’anno no: tutti in Calabria, a selfarsi su spiagge e montagne, fra un drink e una bruschetta con la nduja, fra un panino al pescespada e un’overdose di birra, fra un apericena ed una grigliata mista, da Rocca Imperiale a Saline Joniche, da Lorica a Scilla, da Praia a Gambarie … C’è anche chi ha detto, la notte di San Lorenzo: “Come si vedono le stelle cadenti dalle spiagge della Calabria, non si vedono da nessun’altra parte. Ed è garantito che si avverano tutti i desideri!” E giù a segare tronchi per alimentare i falò proibiti sul demanio pubblico ed a tracannare superalcoolici da vomitare qualche ora più tardi. Naturalmente hanno anche scoperto tutte le giostrine adrenaliniche che le nostre montagne sono in grado di offrire. E meno male che il Canyon del Raganello è ancora sotto sequestro, altrimenti prima di fare un passo in quei budelli di roccia, avresti dovuto prendere il numerino. Ma io dico: dopo l’avventura in rafting sul Lao, i nostri si ricorderanno che i rami delle piante sulle sponde sono tutte infiorettate di buste di plastica? Dopo che avranno bevuto e mangiato a “scassapanza” sotto la frescura degli alberi si renderanno conto che boschi del Reventino o delle Serre o del Paolano o di mille altri luoghi sono quotidianamente dilaniati dalle motoseghe per alimentare le centrali a biomasse? Dopo che si saranno gloriati di qualche raro giorno di mare caraibico si renderanno conto di aver fatto il bagno in una fogna? E potrei continuare all’infinito. Mi domando: è vero amore? O è infatuazione momentanea? Non foss’altro perché sono sicuro che gli stessi calabresi che oggi osannano la Calabria, l’estate prossima, ad emergenza Covid finita, riprenderanno tutti la via del Trentino e di Sharm. E giù di nuovo a magnificare l’estero ed a prendersela con la Calabria. Rigorosamente senza aver fatto proprio nulla per cambiare le cose quaggiù. Ovviamente, si porteranno dietro qualche confezione sottovuoto di nduja e soppressata ed un sacchetto di peperoncini. Tanto per poter dire che qualcosa, in Calabria, in fondo ce l’abbiamo pure noi.

*avvocato

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