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Rientro a scuola, ecco tutte le regole anti-Covid

La data della riaperture degli istituti resta fissata per il 24 settembre in Calabria e il 14 in gran parte dell’Italia. Resta l’obbligo della mascherina se non sussiste il metro di distanza. Arriv…

Pubblicato il: 22/08/2020 – 9:28
Rientro a scuola, ecco tutte le regole anti-Covid

CATANZARO Uso delle mascherine, trasporto, ingresso in aula, distanziamento tra i banchi, servizio mensa. Ci sono già alcuni punti fermi su come sarà il rientro a scuola, dopo la riunione del Comitato tecnico scientifico e la pubblicazione di ulteriori linee guida adottate nel documento “Indicazioni operative per la gestione di casi e focolai di Sars-Cov-2 nelle scuole e nei servizi educativi dell’infanzia”.
Documenti frutto del confronto tra i ministeri della Salute e dell’Istruzione e Inail, Istituto superiore di Sanità, Regioni e, ovviamente, lo stesso Comitato.
Il prossimo aggiornamento sulle linee guida è in programma per il 29 agosto. Tuttavia, e come si diceva, ci sono alcune decisioni che si possono considerare già definitive. Eccole, in modo sintetico.
LA DATA DI RIENTRO Il 1° settembre partiranno i corsi di recupero per tutti gli studenti che non hanno raggiunto la sufficienza e per chi, secondo i docenti, avrà bisogno di attività di consolidamento degli apprendimenti. Il 14 settembre partiranno le lezioni in tutti gli istituti, così come previsto dall’ordinanza del ministero dell’Istruzione. Anche se alcune Regioni hanno ritenuto opportuno riprendere in una data diversa. In Calabria ad esempio gli studenti rientreranno in aula il 24 settembre.
Dove possibile, resteranno i servizi di pre-scuola e di doposcuola.
L’USO DELLA MASCHERINA Dai 6 anni in su, occorre indossare la mascherina per entrare a scuola. L’obbligo riguarda i docenti, i presidi, i bidelli e gli studenti. I ragazzi potranno abbassarla, una volta entrati in classe, solo se viene rispettato il metro di distanza, ma dovranno rimetterla se si spostano dal proprio banco. Per i bambini sotto i 6 anni non è previsto l’uso delle mascherine. Gli alunni disabili non dovranno indossare la mascherina se la loro disabilità è incompatibile con l’uso del dispositivo.
LA DISTANZA IN CLASSE In tutti gli ambienti, la distanza minima da tenere sarà di un metro. In classe andrà calcolato da centro del banco a centro del banco, partendo dalle “rime buccali” degli alunni. La stessa distanza dovrà essere rispettata anche in sala professori, nelle mense e davanti ai distributori automatici di snack. In palestra, la distanza minima dovrà essere di due metri.
LA DIDATTICA A DISTANZA Ciascun preside potrà decidere come si dovranno articolare le lezioni. Ad esempio, distribuendole su 6 giorni o riducendo i moduli orari rispetto ai 60 minuti tradizionali. In partenza, la didattica a distanza potrà essere usata in via complementare solo alle superiori. Nel malaugurato caso di un nuovo lockdown, andranno garantite 10 ore di lezione a distanza in prima elementare, 15 alle medie e 20 alle superiori.
L’USO DELLA MENSA La mensa dovrà essere organizzata a turni. Se i locali sono stati riconvertiti in spazi didattici, si può utilizzare il lunchbox. In ogni caso, la somministrazione del pasto deve prevedere la distribuzione in mono-porzioni, in vaschette separate unitariamente a posate, bicchiere e tovagliolo monouso e possibilmente compostabile.
LO SCUOLABUS Per utilizzare lo scuolabus sarà obbligatorio l’uso della mascherina, in salita, durante il viaggio e in discesa. All’interno occorrerà rispettare il metro di distanza, quindi o posti andranno riempiti seguendo l’allineamento verticale dei sedili. Solo i fratelli o i bambini che vivono sotto lo stesso tetto potranno sedersi accanto. Il distanziamento non serve nei percorsi inferiori ai 15 minuti.
I BANCHI MONOPOSTO La distribuzione dei primi banchi monoposto negli istituti che ne hanno fatto richiesta inizierà l’8 settembre e si protrarrà fino alla fine di ottobre. Anche sul tema restano molti dubbi sulle consegne sollevati da sindacati ed associazioni di studenti e genitori.
IL CONTROLLO DELLA FEBBRE La febbre andrà misurata a casa: all’ingresso delle scuole non ci saranno i termoscanner. Se lo studente ha più di 37.5 non potrà andare a lezione. Inoltre, non deve avere altri sintomi respiratori e non deve essere stato nei 14 giorni precedenti in quarantena o a contatto con una persona risultata positiva al Covid.
IL MEDICO IN PRESENZA È prevista in ogni scuola la presenza di un medico competente per la sorveglianza sanitaria. Tra i suoi compiti, anche la tutela dei lavoratori fragili a meno che questo incarico non sia assegnato a un altro medico.
LA GESTIONE DEL CONTAGIO Il Comitato tecnico scientifico sul tema ha pubblicato un documento dopo le valutazioni avvenute appunto tra i ministeri della Salute e dell’Istruzione e Inail, Istituto superiore di Sanità, Regioni e, ovviamente, lo stesso Comitato.
Nel documento, viene spiegato che «se un alunno manifesta la sintomatologia a scuola, le raccomandazioni prevedono che vada isolato in un’area apposita assistito da un adulto che indossi una mascherina chirurgica e che i genitori vengano immediatamente allertati ed attivati». Una volta riportato a casa, «i genitori devono contattare il pediatra di libera scelta o medico di famiglia, che dopo avere valutato la situazione, deciderà se è necessario contattare il Dipartimento di prevenzione (DdP) per l’esecuzione del tampone».
SE ALUNNO POSITIVO, VIA AL TRACCIAMENTO E ALLA QUARANTENA Mentre se «il test di un alunno è positivo” verranno eseguite “indagini sull’identificazione dei contatti e il Ddp competente valuterà le misure più appropriate da adottare tra le quali, quando necessario, la quarantena per i compagni di classe, gli insegnanti e gli altri soggetti che rientrano nella definizione di contatto stretto».
La scuola, in ogni caso, spiega ancora il rapporto, «deve effettuare una sanificazione straordinaria. Fra i compiti degli istituti anche il monitoraggio delle assenze, indice di una diffusione del virus e che potrebbero necessitare di una indagine mirata da parte del DdP».
UN REFERENTE A SCUOLA PER I CONTROLLI Tra le altre indicazioni da seguire, anche quella di identificare un referente scolastico per il Covid-19 adeguatamente formato, di tenere un registro degli eventuali contatti tra alunni e/o personale di classi diverse, di richiedere la collaborazione dei genitori per misurare ogni giorno la temperatura del bambino e segnalare eventuali assenze per motivi di salute riconducibili al Covid-19. «Ad essere attivati – si legge ancora nelle indicazioni – saranno il referente scolastico, i genitori, il pediatra di libera scelta o il medico di medicina generale e il dipartimento di Prevenzione».
I DUBBI SULLA DIFFUSIONE DEL VIRUS Il documento, comunque, sottolinea che è difficile stimare al momento quanto la riapertura delle scuole possa incidere su una ripresa della circolazione del virus in Italia. «In primo luogo – si legge – non è nota la trasmissibilità di Sars-CoV-2 nelle scuole. Più in generale, non è noto quanto i bambini, prevalentemente asintomatici, trasmettano Sars-CoV-2 rispetto agli adulti, anche se la carica virale di sintomatici e asintomatici, e quindi il potenziale di trasmissione, non è statisticamente differente». Per questo, non è possibile fare «una realistica valutazione della trasmissione di Sars-CoV-2 all’interno delle scuole nel contesto italiano. Non è inoltre predicibile il livello di trasmissione (Rt) al momento della riapertura delle scuole a settembre».
IL MINISTERO: «SCUOLE APERTE DAL 14 SETTEMBRE GRAZIE ALL’IMPEGNO DI TANTI» «La scuola riaprirà e le lezioni riprenderanno il 14 settembre grazie allo sforzo di tanti attori in campo». Lo ribadisce il Ministero dell’Istruzione ricordando che già dal primo settembre gli Istituti saranno impegnati nel recupero degli apprendimenti. Il Ministero sottolinea in una nota che «in questi mesi è stato fatto un importante lavoro per la ripresa che ha coinvolto tutti i Ministeri interessati, le Regioni, gli Enti locali, gli Uffici scolastici regionali, le scuole, con tutto il personale e i dirigenti scolastici, le parti sociali, le Associazioni di studenti, genitori».
«Il 26 giugno scorso sono state presentate al Paese le Linee guida per il rientro – è detto nella nota – che hanno consentito di avviare le operazioni per la ripresa. In vista di settembre sono stati stanziati 2,9 miliardi per consentire: lavori di edilizia scolastica, affitto di nuovi spazi, acquisto di nuovi arredi (2,4 milioni di banchi monoposto saranno distribuiti nelle scuole, un investimento mai fatto con questa portata dallo Stato), incremento di docenti e Ata, formazione del personale, acquisto di strumenti tecnologici. In questi mesi sono stati siglati con i Sindacati appositi Protocolli di sicurezza. Il Comitato tecnico scientifico per l’emergenza ha aggiornato le proprie disposizioni per la scuola in relazione all’andamento della curva epidemiologica. Si sono svolte decine di riunioni dei Tavoli istituiti presso gli Uffici scolastici regionali del Ministero per monitorare i lavori per la ripresa e tenere un contatto costante con Enti locali, parti sociali, associazioni. Sono state fornite anche Linee guida per la didattica digitale integrata, che fanno tesoro dell’esperienza dei mesi di didattica a distanza che le scuole italiane hanno affrontato reagendo con forza all’emergenza».
«Sono state stanziate poi ulteriori risorse – precisa la nota – che consentiranno di dare a oltre 425mila studenti meno abbienti libri gratis e dispositivi digitali che saranno forniti direttamente dalle scuole, a settembre. Un finanziamento diretto agli istituti che consente di dare subito una mano alle famiglie che sono più in difficoltà, magari proprio a causa dell’emergenza. Un provvedimento mai preso prima».
«Ieri è stato pubblicato il documento dell’Istituto superiore di sanità, realizzato grazie a una larga collaborazione istituzionale – si legge ancora – che ha visto coinvolto anche il Ministero dell’Istruzione, con le regole per la gestione di casi e focolai di Covid-19 nelle scuole. Una guida essenziale per tutta la comunità scolastica. Il Ministero non ha mai lasciato sola la scuola e continuerà a supportarla in un’ottica di grande comunità al servizio delle studentesse e degli studenti».
«Da lunedì, anche per questo – conclude la nota – partirà un help desk dedicato interamente alla ripresa a cui le scuole potranno rivolgersi in caso di dubbi e quesiti. L’help desk sarà attivo dal lunedì al sabato, dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 18. Nelle prossime settimane e anche dopo l’avvio delle lezioni proseguirà incessante il lavoro per la scuola, pilastro del Paese, e per il diritto allo studio delle nostre ragazze e dei nostri ragazzi».

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