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Salvini lancia Minicuci e il nuovo "modello Reggio"

Amministrative 2020, il leader della Lega conclude il suo tour calabrese in riva allo Stretto, tirando la volata al candidato a sindaco del centrodestra. «Se Falcomatà avesse dignità non si sarebbe…

Pubblicato il: 24/08/2020 – 22:27
Salvini lancia Minicuci e il nuovo "modello Reggio"

di Fabio Papalia
REGGIO CALABRIA «Se avesse dignità, Falcomatà, non si sarebbe neanche ricandidato perché ha conciato la città come una pattumiera, sulla pelle dei reggini». Matteo Salvini ha scoperto via Ciccarello e i cumuli di immondizia alti tre metri che “ammorbano” questa campagna elettorale per le elezioni comunali del 20 e 21 settembre a Reggio Calabria. In riva allo Stretto Salvini ha concluso l’odierno tour calabrese che ha visto il “capitano” toccare prima Crotone e Catanzaro, per poi concludere la serata al lido “Luna Ribelle”, sull’incantevole lungomare dedicato a Italo Falcomatà, padre dell’attuale sindaco uscente.
Salvini è giunto in ritardo all’appuntamento delle 18.30 – la Lega Nord resta pur sempre a sud della puntualità svizzera – presentandosi ai cronisti a braccetto col candidato sindaco Minicuci e spiegando di essere andato a visitare via Ciccarello: «Siamo ad agosto, siamo nel 2020, siamo in una splendida città di mare, siamo in una delle più belle città d’Italia e d’Europa e ci sono cumuli di immondizia che arrivano a tre metri d’altezza, in mezzo alle case, in mezzo ai negozi, in mezzo ai bambini. Se questa è l’eredità del Pd di Falcomatà penso che il voto del 20 e 21 settembre, non dico che sia scontato ma sia doveroso, necessario».
«Vogliamo una Reggio – ha aggiunto – dove esca l’acqua dai rubinetti, dove l’immondizia sia raccolta e diventi ricchezza ed energia non diventi un problema sociale e sanitario. Minicuci è un uomo del fare, senza tessere di partito, che ha dato il suo contributo alla ricostruzione del ponte di Genova, dopo decenni di chiacchiere collegare la Calabria alla Sicilia, Reggio a Messina, l’Italia all’Europa sarà una bella sfida, quindi lavoro, sicurezza, pulizia, servizi, ambiente, aggiungo un tema a cui gli amministratori della Lega sono sempre particolarmente attenti, la disabilità, niente barriere architettoniche, una Reggio accessibile a tutti, senza cittadini di serie A e cittadini di serie B». Non è un caso che tra le dieci liste che sostengono Minicuci c’è la lista Meda (Movimento europeo diversamente abili), come lo stesso Salvini ha sottolineato: «L’ho detto apposta».
«Non vedo l’ora – ha proseguito il senatore – che arrivi il 20 e 21 settembre. Certo, il Pd lascia un buco nelle casse della città di alcune centinaia di milioni di euro però Nino sa far di conto e soprattutto la squadra che l’accompagnerà è una squadra di persone in gamba quindi per me è un orgoglio essere qua».
A salutare la kermesse elettorale questa volta c’era tutto il centrodestra, sul palco con Salvini e Minicuci c’erano la governatrice della Calabria, Jole Santelli, e la coordinatrice regionale di Fratelli d’Italia Wanda Ferro. Al lato destro del palco perfino il recalcitrante deputato azzurro Francesco Cannizzaro, il quale ha presentato la lista di Forza Italia alle 11:59 di sabato mattina, un minuto prima della scadenza. Cannizzaro ha ingaggiato un lungo braccio di ferro sulla scelta del candidato sindaco, risolto poi con la benedizione di Silvio Berlusconi. Resta il fatto che il candidato sindaco indicato dalla Lega non è un cittadino di Reggio Calabria, Minicuci, che è stato in passato segretario generale e direttore generale della Provincia di Reggio Calabria, è nato a Melito Porto Salvo e risiede a Massa Carrara.
Per Salvini non conta la carta d’identità: «Di sindaci che vivono a Reggio e hanno conciato Reggio come una discarica ne abbiamo visti troppi, a me dove vive una persona interessa poco, a me interessa la capacità, il cuore, la competenza, la passione, e la squadra. Di fianco a Nino ci sarà una squadra notevole. Nino l’ho incontrato in ufficio con Toti e con Bucci – ha aggiunto Salvini – e Genova è una città che ha subito parecchio negli anni passati. Si è rialzata e in un anno e mezzo, con capacità, con passione, con onestà e competenza ha ricostruito un ponte che in altri casi avrebbe necessitato di 10 anni. E qua di ponte si parla da una vita».
A fare da “sponda” a Salvini sul tema del ponte anche la Santelli, la quale tornando sull’argomento ha affermato che «secondo me c’è qualcuno che ha pensato che gli italiani, i calabresi e i siciliani sono scemi, quindi butta la palla oltre gli spalti».
«Sono molto legata a questa città – ha proseguito la governatrice di Forza Italia – ha avuto momenti importanti, belli e poi è scesa in una deriva che non merita. Reggio deve tornare ai suoi fasti e ha tutte le carte per poterlo fare». Santelli ha anche provato a minimizzare la discussione interna alla coalizione prima di scegliere il candidato: «Possiamo discutere e non ammazzarci, possiamo discutere e dopo aver preso la decisione essere qui». Secondo la governatrice la presenza degli esponenti di centrodestra all’incontro «dimostra voglia e capacità di stare insieme in alleanza e di vincere».
Anche Wanda Ferro ha benedetto il progetto del Ponte sullo Stretto, dicendosi convinta che la governatrice Santelli «riuscirà in qualche modo con un governo nazionale inefficace e inefficiente, che è stato solo rappresentato da tanti parlamentari calabresi che oggi probabilmente saranno su qualche yacht a fare le vacanze, a potere aiutare le amministrazioni, a partire da Reggio, a far sì che ci sia quel ponte che ci leghi non soltanto alla Sicilia ma a quell’Italia che dev’essere un’Italia ad un’unica velocità, e da Reggio questo può succedere e può partire».
Quindi la parola di nuovo a Salvini per alcuni dei temi cavalli di battaglia del leader del Carroccio. L’immigrazione: «Questa mattina ero prima a Crotone a incontrare i ragazzi della Capitaneria di Porto. Non lo possono dire loro, lo dico io a nome loro, e vale per i nostri marinai in Calabria, in Sicilia, in Puglia, in Sardegna. Loro si sono arruolati non per andare a controllare i pescatori calabresi, ma per difendere i confini e le coste calabresi da sbarchi che sono ormai quotidiani e insopportabili». L’immigrazione e il coronavirus: «Jole usa giustamente precauzioni su precauzioni, prudenza su prudenza, perché la salute dei cittadini viene prima di tutto e di tutti, perfetto. Oggi in Sicilia, 65 nuovi casi di contagio, su 65, 59 sono immigrati sbarcati a Lampedusa. Quindi se qualcosa, Dio non voglia, tornerà, abbiamo nome, cognome e indirizzo dei responsabili del ritorno del virus in Italia, e sono al governo a Roma in questo momento. O sono complici o sono incapaci e sono entrambe scelte gravi». La ‘ndrangheta: «I voti della ‘ndrangheta ci fanno schifo. Quindi se c’è qualche ‘ndranghetista fuori che ascolta, qua c’è gente che schifa il suo interesse, la sua vicinanza, i suoi voti. Non è necessario dirlo però lo ribadiamo».
Infine Salvini ha lanciato la sua idea per un nuovo “modello Reggio”: «A Genova hanno ricostruito un ponte in un anno e mezzo, azzerando il codice degli appalti, e hanno finito il ponte senza una tangente, senza un giorno di ritardo, senza un morto e senza un ferito sul lavoro. A me piacerebbe che il modello Genova diventasse il modello Reggio Calabria e che Reggio si gemellasse con Genova».

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