CATANZARO «A liste presentate ed a bocce ferme, IdM può ritenersi davvero soddisfatta. In una città importante della Calabria come Crotone, è riuscita attraverso l’azione di squadra del suo ottimo segretario provinciale, Francesco Sarcone, a presentare una propria lista, completa di 32 candidati, a dispetto di chi alla vigilia scommetteva sul contrario. Un successo importante questo di Crotone che di certo anticipa e lascia intravedere con quale entusiasmo Italia del Meridione stia già lavorando per essere presente al voto delle amministrative cui sarà chiamata il prossimo anno la città dei Bruzi». Lo afferma Domenico Frammartino, vice segretario regionale “Italia del Meridione” Calabria.
«Sino ad ora – prosegue Frammartino – solo il comune di Paola deteneva con orgoglio questo primato assieme alla città di Rende ed in modo particolare, la Provincia di Cosenza dove, per ben due volte consecutive, IdM ha partecipato alla competizione elettorale con il proprio simbolo e riuscendo in entrambi i casi ad eleggere il suo rappresentante in Consiglio Provinciale».
Frammartino annuncia una maggiore presenza sul territorio di IdM: «Ora c’è di più! Il segretario regionale di IdM, già senatore della Repubblica, Nicodemo Filippelli, gioca una partita fondamentale da candidato a sindaco nella città di Cirò Marina. In ogni altra realtà in cui si vota, ad eccezione di Castrovillari dove sono prevalse altre dinamiche, a partire da Scalea, Grisolia, Cetraro, San Lucido e ancora San Fili, Dipignano, Roggiano e San Giovanni in Fiore, come pure a Ricadi e Santa Severina, IdM è presente con propri candidati che verranno presentati nel corso di una conferenza stampa nei prossimi giorni presso la sede regionale del Movimento alla presenza del segretario federale Orlandino Greco».
«Ciò testimonia – spiega il vicesegretario regionale IdM-Calabria – un radicamento politico diffuso sui territori di una forza che si pone in posizione di equidistanza dagli schieramenti di destra e di sinistra oramai anacronistici, vista la confusione regnante e l’abbattimento degli schemi ideologici che nei decenni trascorsi erano a fondamento della politica. Oggi – conclude Frammartino – per chi decida di fare politica, esistono i territori prima di tutto, le esigenze delle popolazioni e il dovere morale di governare i bisogni e il futuro».
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