COSENZA «Da più parti ci hanno chiesto di prendere posizioni sulla qualità delle acque balneari con particolare riferimento alle acque del basso Tirreno cosentino. Possiamo dire, innanzi tutto, che il mare è sporco perché il sistema dei depuratori non funziona». Comincia in questo modo, la denuncia da parte di Massimiliano Ianni, responsabile di Amantea della Segreteria Organizzativa Cgil, a proposito dello stato di salute di quel tratto di mare, una componente importante per tutto il settore del turismo ed il suo indotto, sia in condizioni normali, ancora di più in questo periodo post-lockdown.
«Nascondere l’evidenza non aiuta a crescere un territorio già devastato da un punto di vista ambientale” ha continuato Iannelli che ha ricordato come le autorità, comuni e regione, avrebbero già da tempo dovuto chiudere tutte le strutture che scaricano a mare. «Non è possibile continuare in questa maniera. Le risorse non sono mancate e non mancano. Quello che manca è un minimo di coordinamento fra tutte le strutture e le istituzioni preposte, per rendere efficiente un sistema depurativo antiquato ed obsoleto che non è in grado di dare risposte ad un territorio che durante il periodo estivo vede la sua popolazione triplicate!». Le presenze in questa difficile estate 2020 sono state sempre tante e non solo per il turismo di ritorno. «Risolvere questa emergenza significa rilanciare un settore strategico per questa regione che vuole e deve giocare la partita da protagonista. Indignarsi e nascondere la verità agitando lo spettro dell’emergenza significa ancora una volta aderire ad un vecchio schematismo clientelare che non porta mai a risultati e cambiamenti. I comuni che non riescono a garantire un minimo di qualità della vita ai propri residenti e ai propri turisti andrebbero commissariati e le attività (alberghi, lidi, abitazioni civili) che scaricano illegalmente a mare andrebbero chiuse!» Ianni ha chiesto alla Regione e al suo Assessore all’ambiente di fare del rispetto dell’ambiente una vera “questione morale” e di dimostrare con i fatti quello che si vuole fare per questo territorio. Diviene così immediatamente necessario come base di partenza il monitoraggio della situazione ed ascoltare tutte le associazioni ed i soggetti che hanno sempre fatto della difesa dell’ambiente la loro missione.
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